Napoli calcio. Domenica sera il debutto all’Adriatico. La decisione del club partenopeo “Conferenze ad inviti per salvaguardare i veri giornalisti”.
Dunque, nuove regole per gli incontri con Maurizio Sarri prima di ogni partita. Non una conferenza stampa aperta a chiunque bussi alla porta di Castel Volturno, ma un appuntamento selezionato. A questi incontri potranno partecipare le testate che saranno invitate. Di seguito la nota del Presidente De Laurentiis
“Viviamo in un mondo in cui chiunque si può proclamare giornalista per autocertificazione. Persone che non hanno fatto alcuna gavetta, scuola o esperienza in strutture redazionali vere. Pretendono di ergersi a giornalisti, di partecipare alle conferenze stampa o agli incontri, e prendere parte attivamente alle discussioni. Noi pensiamo due cose: la prima, che a casa nostra, perchè Castel Volturno è la sede del Napoli, se decidiamo di organizzare un incontro con i media, un incontro privato e non pubblico come quelli che ogni settimana avvengono negli stadi, o che sono previsti dalle regole Uefa, noi possiamo decidere di invitare chi pensiamo sia adatto a questo tipo di occasioni. Senza discriminazioni, senza farlo per evitare ” domande sgradite”, ma solo per avere un quadro quanto più professionale di questo momento. La seconda cosa è che non ha senso far partecipare a un incontro con un allenatore testate che non avranno comunque la possibilità di interloquire con lui, perchè il tempo di questi incontri è limitato e si deve garantire lo spazio a chi questo lavoro lo sa fare e lo fa da molto tempo. Non possiamo consentire che i giornalisti che si proclamano tali “per autocertificazione” possano penalizzare il lavoro dei giornalisti veri. E considerando che questi incontri, come quello di domani, vengono comunque trasmessi in diretta su una televisione nazionale, sulla nostra radio ufficiale, sui siti internet che fanno la loro diretta testuale e sul sito della società, nulla viene nascosto nè impedito. Gli incontri ad invito non sono una mia invenzione. Li fanno a Palazzo Chigi, alla Casa Bianca, all’Ocse, nelle grandi aziende. Nessuno si sente offeso o discriminato se non è nella lista”.