Pescara calcio. A La Spezia tante assenze ma atteggiamento rinunciatario. Se scegli Bruno e poi togli Palmiero qualcosa non torna. La sintesi nei numeri : Fiorillo il migliore, zero tiri nello specchio, altri due gol subiti. Calci d’angolo : 9 – 0 per lo Spezia. Dietro, buona notizia, le altre non corrono.
Primo tempo ordinato ma la squadra è totalmente mancata nella fase offensiva. Ancora peggio nella ripresa. Un gol subito in avvio, in realtà un’autorete evitabile, e il crollo. Atteggiamento arrendevole. Era già accaduto a Crotone dove, peraltro, il tecnico ha sbagliato scelte e piano partita.
Schierare insieme al “Picco” Bruno e Palmiero non è stata una grande idea. Come aver giocato con un centrocampista in meno. L’ex Cosenza è sembrato sacrificato in un ruolo, quello di mezz’ala, tutt’altro che congeniale alle sue caratteristiche. Bruno, invece, ha responsabilità precise sul gol del raddoppio di Gyasi completamente perso dal centrocampista biancazzurro.
Masciangelo, un mancino impiegato a destra, un’autentica forzatura. Forse sarebbe stato meglio rilanciare Campagnaro e utilizzare Drudi nel ruolo di terzino. Tra i convocati il “primavera” Martella unico esterno destro basso di ruolo viste le assenze di Zappa e Balzano prossimo quest’ultimo al rientro ma reduce da un’operazione al crociato. L’ennesima conferma dell’inadeguatezza del mercato di gennaio.
A proposito di difesa, male i centrali Scognamiglio e Drudi, e gli esterni bassi, Masciangelo e Crecco. Fiorillo ha limitato i danni.
40 gol subiti, 12 nelle ultime 6, media di due a partita. Decisamente troppi. Un’emorragia da frenare.
Domenica prossima, ore 21, la sfida sul campo della super capolista Benevento a cui mancano pochi punti al ritorno in serie A. Al “Vigorito” certe le assenze per squalifica di Palmiero e Drudi. Si giocherà a porte chiuse.