Pescara calcio. Solo un pari col Trapani. I biancazzurri non sono più efficaci negli ultimi 20 metri e continuano a subire gol. Mancano idee e soluzioni. Non c’è, lo scriviamo da un po’, un vero spartito. Ci si affida ai singoli. China pericolosa.
Come previsto, il Trapani si è chiuso a riccio in modo compatto senza concedere spazi, raddoppiando col tandem Grillo – Scognamillo su Galano reso, di fatto, inoffensivo.
Per contro, Pescara incapace di trovare le giuste contrarie per scardinare il bunker siciliano. Manovra lenta, prevedibile. Solo 3 tiri nello specchio avversario, di cui 2 dalla distanza.
Contro una difesa a 5, si dovrebbe muovere velocemente la palla, spingere sulle fasce, cambiare sistema di gioco ma non al 44′ della ripresa, come accaduto, con l’ingresso del debuttante Bocic e il passaggio al 4 – 2 – 3 – 1.
Non convince, inoltre, la gestione delle risorse. Calciatori colpevolmente dimenticati e poi ripescati. Su tutti Del Grosso che ha rimesso piede in campo, non per infortunio ma per scelta tecnica, a distanza di tre mesi. A Frosinone era successa la stessa cosa con Vitturini inutilizzato dalla sfida con l’Entella del 21 settembre.
L’assenza di una punta di categoria e di spessore è arcinota. Ma appellarsi a questo, che è comunque un dato di fatto, per giustificare la mancata vittoria sul Trapani, penultimo in classifica con 31 gol al passivo, ci sembra fuorviante e pretestuoso. In realtà mancano idee e soluzioni. Ecco perché la china è pericolosa.