Pescara calcio. Col Palermo, un segnale importante nella serata più difficile. La forza di non mollare mai e la capacità di Pillon di rimotivare la squadra.
Pescara calcio
Per il Palermo, che ha condotto a lungo il match, una lista di rimpianti lunga un’autostrada. Dopo il vantaggio di Del Grosso, i biancazzurri si sono inopinatamente abbassati. I siciliani ne hanno approfittato. Hanno ribaltato la situazione e creato occasioni in quantità industriale. I problemi maggiori alle spalle dei centrocampisti dove i rosanero si infilavano troppo facilmente. Il solito dilemma legato alle distanze tra i reparti che nel calcio sono fondamentali soprattutto quando affronti avversari di caratura superiore. Fiorillo protagonista. Prodigiosa la parata sul colpo di testa di Moreo che ha tenuto in vita Brugman e compagni. Altrimenti sarebbe stata durissima se non impossibile. Nell’intervallo Pillon ha toccato le corde giuste. Di certo è cambiato l’atteggiamento. E’ venuta fuori la forza del gruppo trascinato da un sontuoso Memushaj. Orgoglio e vis pugnandi, virtù che sembravano smarrite. Qualità imprescindibili. La capacità di non mollare mai. Quella che, per inciso, la squadra ha dimostrato soprattutto nei primi due/tre mesi di campionato. Ed è riemersa nel momento chiave della stagione. Potrebbe essere un segnale. Naturalmente da cogliere al volo per giocarsela con un pizzico di spensieratezza.
Domenica, alle ore 15, la sentitissima sfida di Ascoli ( arbitro Di Paolo di Avezzano ). I bianconeri di Vivarini che hanno espugnato Padova ( 2 – 1 ), non vincono in casa dal 30 dicembre ( 3 – 2 sul Crotone ).