Pescara calcio. A Venezia, una disfatta. Al di là delle assenze, la squadra non sa difendere. Problema tattico, di distanze tra i reparti. Non c’è equilibrio. Preoccupante la mancanza di reazione.
Da parte di Oddo neanche un accenno di autocritica.
Turnover ampio e ingiustificato. Ben 6 novità rispetto all’undici presentato sabato scorso con l’Empoli. Non parliamo, naturalmente, di Memushaj e Balzano ma di Nzita ( classe 2000 ) all’esordio assoluto in biancazzurro, di Diambo e Riccardi, entrambi classe 2001, alla “prima” da titolari. Schierarli tutti e tre insieme, è stata senza alcun dubbio una forzatura. L’altra variante Capone.
Pescara fragile e inconsistente. Il crollo nella ripresa dopo una prima frazione appena dignitosa e l’errore, da matita blu, commesso allo scadere ( 1 – 0 di Aramu ).
Altri 4 gol subiti di cui 3 all’interno dell’area piccola. Inammissibile. In totale sono già 9.
Ciò che preoccupa di più è la mancanza di reazione. Nel secondo tempo, biancazzurri letteralmente in balia di un avversario, il Venezia, organizzato sì, con una chiara identità ma non trascendentale o irresistibile.