Pescara calcio Denis. Il Delfino offre 6 mesi con opzione legata alla salvezza. L’ex Napoli chiede un anno e mezzo. Su Grassi anche l’Empoli ko a Bergamo. Domani a Palermo.
Mercato: la trattativa con il trentacinquenne attaccante argentino, ora all’ Independiente continua. C’è stata la proposta del Pescara, cui ha fatto seguito la richiesta dell’ex Cesena, Napoli, Udinese e Atalanta. Denis ha espresso il desiderio di tornare a giocare in Italia. Per la mediana il Pescara punta al prestito di Alberto Grassi, classe ’95, che il Napoli ha girato con la stessa formula all’Atalanta, club nel quale il promettente centrocampista è cresciuto. C’è da vincere la concorrenza di diverse società tra cui l’Empoli.
Squadra in ritiro a Roma. Stamane la consueta seduta di rifinitura. Quindi, pranzo e partenza in charter alle 15.30. Indisponibili Bahebeck, Mitrita, l’ex Pepe e Verre, altro ex, causa squalifica. Torna a disposizione Aquilani. Nel Palermo, 8 sconfitte in altrettante partite disputate finora in casa, sono rientrati in gruppo Embalo e Gonzalez. Ancora ai margini il difensore Rajkovic. Stadio “Barbera” tabù per il Pescara: 12 ko e 8 pareggi in 20 sfide. In serie A un solo precedente in Sicilia: 1-1 nel febbraio 2013 ( reti di Bjarnason e Fabbrini).
Classifica: nell’anticipo di ieri sera l’Atalanta ha prevalso in rimonta e all’ultimo respiro su un volitivo Empoli. Partita finita 2-1 per gli orobici. Gol del georgiano Mchelidze, il terzo in due partite, pari di Kessie e sorpasso quasi allo scadere del recupero, firmato da D’Alessandro. Nei bassi fondi, le distanze restano inalterate: Empoli 14, Crotone e Palermo 9, Pescara 8.
Nel video, scheda Pescara ( analisi)
Non mi sembra che l’ organico del Pescara sia modesto: mi risulta che ci siano invece infortunati importanti, come Bahebeck, importato probabilmente già rotto e autore dell’ ultimo squillo di tromba della squadra, quel vantaggio casalingo sull’ Inter che esorcizzava i punteggi tennistici subiti dalla compagine dalle “grandi” nella precedente stagione in serie A. Da questo plafond, crollato nella stessa sede sotto i colpi di Icardi, i risultati cominciavano a parlare chiaro e ben difficilmente la squadra è parsa ripetere prove spumeggianti come il primo tempo domestico contro il Napoli, inaudito tra quelle mura al cui interno, in passato, spesso si cedevano preziosi punti ai colori dell’ ex capitale del regno. Ne è seguito un effetto domino: la squadra ha cominciato a sfilacciarsi, lo staff a trovare scuse e ad insistere, nonostante la crisi, a scendere in campo con un atteggiamento simile a quello di Roberto Duran contro Hearns nella sua prova peggiore: insistere a prenderle. Certo, rimangono esigenze di mercato: non si possono mettere in panchina giocatori ancora “valutabili” sul mercato e si preferisce fare a meno di chi potrebbe essere utile, per esperienza sul campo italiano e oltre, alla causa, Cristante, sotto questo profilo, ha iniziato a saggiare la panchina. Ma, d’altro canto, rimane l’ esigenza della bandiera di conservare la “dignità”, necessità di cui si fa menzione a corredo del video: ma, di questo, spesso la dirigenza biancazzurra……..