Pescara calcio: il meglio nel momento della verità. Mai più, però, una stagione come questa.
Monumento a Fiorillo che ha neutralizzato i penalty calciati da Buonaiuto e Iemmello. Campagnaro infinito. Verdetto finale ineccepibile. Rigori fatali al Perugia dell’ex , pescarese doc, Massimo Oddo l’ultimo allenatore a portare il Delfino in A.
Bravo Sottil arrivato tardi e in un momento oggettivamente difficile. Compito, insomma, arduo soprattutto per il pochissimo tempo a disposizione. In questi casi, un allenatore che subentra non può sbagliare nulla e deve avere un pizzico di fortuna che invece non c’è stato.
Basti ripensare alle prime 3 gare contro Perugia, Venezia e Frosinone. Il Delfino avrebbe meritato di vincerne almeno una. La salvezza sarebbe arrivata prima. E invece l’epilogo è stato sofferto e travagliato.
I frutti del lavoro del tecnico piemontese si sono visti soprattutto nelle ultime due partite. Tra il secondo tempo dell’andata dello spareggio e l’intero match di ieri, autentica battaglia, i biancazzurri avrebbero senza alcun dubbio meritato di salvarsi ancora prima dell’appendice dei rigori.
Insomma, nel momento della verità il miglior Pescara sul piano del gioco, tattico e della personalità. Non era affatto scontato. Ecco perché i meriti di Sottil non vanno disconosciuti.
Tutto ciò non deve, però, fare dimenticare quello che è stato: stagione orribile, piena di errori, omissioni e azzardi con un finale, fortunatamente, di segno opposto.
Imprescindibile farne tesoro. Ricompattare l’ambiente ? Tra il club e la piazza non c’è semplicemente una frattura ma una voragine. Il tentativo può essere fatto solo attraverso la chiarezza e un minimo di progettualità. Per esempio sfruttando le competenze e conferendo più autonomia e margini di operatività all’area sportiva. Altrimenti, sarà tutto tremendamente complicato.