Pescara calcio: a Frosinone squadra ordinata. Pari utile per il morale. Difficile pretendere di più. Per essere propositivi, con un attacco così povero, serve un contributo diverso degli esterni e delle mezze ali.
Naturalmente Grassadonia non ha la bacchetta magica. Il primo obiettivo, centrato, è stato quello di blindare la difesa ma, da oggi in poi, per tornare a vincere solo questo non sarà sufficiente. Anche perché le giornate cominciano a diminuire.
Se aggiusti da una parte, manca qualcosa dall’altra. La coperta è sempre corta. È stato, però, importante ripartire con un risultato positivo senza incassare gol. Non è un dettaglio. Non accadeva dalla vittoriosa trasferta di Reggio Emilia quando è cominciata una palese involuzione, per molti versi, ancora inspiegabile.
Al “Benito Stirpe” grande applicazione in fase di non possesso. Squadra ordinata e compatta con i soliti limiti nella costruzione.
Busellato è sicuramente un jolly prezioso. Da vertice basso/play, con caratteristiche diverse, ha fatto la sua parte. Sicuramente meglio rispetto ai compagni di reparto, ma, per dinamismo e aggressività, è molto più utile da interno.
È venuta meno la spinta degli esterni e delle mezze ali, in particolare di Tabanelli. E così Odgaard è stato abbandonato al suo triste destino senza alcun aiuto da parte di Galano che ha vagato per il campo, sempre troppo lontano dall’area avversaria.
Servono soluzioni. I centrocampisti giocano palla addosso ( difetto strutturale ), non attaccano lo spazio. C’è pochissimo movimento senza palla.
A Grassadonia, appena arrivato, il lavoro non manca. Il tempo, però, comincia a stringere e, tra qualche settimana, non sarà più un alleato. Bisogna fare in fretta.
Sabato prossimo 27 febbraio ore 14, il Lecce all’Adriatico.
Torneranno a disposizione Memushaj reduce dal Covid, Giannetti, Ceter e Balzano. In dubbio Rigoni e Sorensen.
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NEL VIDEO, LE DICHIARAZIONI DI GRASSADONIA NEL POST PARTITA FROSINONE PESCARA