Pescara calcio: passo indietro, a Teramo pari giusto (0-0). Discreto primo tempo, ripresa anonima con zero tiri e pochissime idee. Ma il punto non è da buttare.
In realtà, il solito limite confermato dai biancazzurri quando affrontano squadre che si chiudono. Se la palla non viaggia velocemente, se non ci sono giocate codificate, difficile e complicato fare breccia nelle difese avversarie. È quanto accaduto nella ripresa.
I centrocampisti non hanno le caratteristiche tipiche dei cursori e giocano palla addosso. In simili casi a fare la differenza devono essere gli attaccanti che, però, non hanno lasciato il segno.
Soprattutto gli esterni: Clemenza deludente, solo un paio di fiammate di D’Ursi che non rischia un dribbling. Sembra più un esterno da 4-4-2, gioca sempre sulla linea e in orizzontale.
Insomma, rispetto alla prova scintillante sfoderata col Cesena, il passo indietro, così come riconosciuto da tutti a fine partita, è stato evidente.
Ci si aspettava di più ma il punto non è da buttare. Il Delfino ha staccato, infatti, l’Entella ko a Grosseto ed è a -1 dal Cesena che domani ospiterà (ore 21) la Reggiana.
In fase offensiva, le cose migliori nella prima frazione: un ottimo intervento di Perucchini sul destro a giro di D’Ursi, la provvidenziale diagonale di Mordini, soprattutto il salvataggio sulla linea di Arrigoni. Tre occasioni figlie di uno spunto individuale, di un contropiede e di un calcio da fermo.
Nella ripresa, decisamente meglio il Teramo organizzato benissimo in fase difensiva con linee strette (prima 5-4-1, poi 5-3-2) ma anche intraprendente e pericoloso con De Grazia, Bernardotto e Iacoponi.
In classifica 20 punti di differenza. Eppure, in campo non si è notato.
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