Pescara calcio: rosa di buona qualità, ora il campo per capire se sarà in grado di primeggiare. Dopo le operazioni di mercato, per caratteristiche, l’organico sembra particolarmente adatto al 4-3-3. In attacco, tante soluzioni per il tecnico siciliano. Domenica prossima, ore 17 30, prima trasferta stagionale sul campo della Carrarese.
Si parlava dell’attacco, reparto particolarmente affollato: ben 9 elementi. Due le vere prime punte: Ferrari e il neo arrivato Rauti che, in realtà, si trova meglio in tandem con un altro partner. Si tratta, comunque, di un elemento con caratteristiche diverse e complementari rispetto a quelle di Ferrari, ovvero attacca la profondità, ha gamba, buonissimi fondamentali ed è velenoso nei sedici metri avversari.
De Marchi è più un attaccante di movimento che può adattarsi al ruolo di prima punta. Stessa cosa dicasi di Marilungo.
Gli altri sono esterni che, però, nel gioco di Auteri vengono a giocare soprattutto dentro al campo per permettere ai cursori di fascia di spingere senza soluzione di continuità: D’Ursi (in categoria un valore aggiunto), Galano che, se rimotivato, in C può davvero tornare a fare la differenza anche in termini di gol come lo stesso D’Ursi, il promettente Chiarella, Bocic e Clemenza mancino come Galano ma più trequartista. Per Auteri, insomma, tante soluzioni ma anche qualche decisione non facile quando dovrà scegliere l’undici da mandare in campo.
A centrocampo Rizzo, un ritorno, garantisce aggressività e filtro. Di certo, un innesto funzionale alle idee dell’allenatore. Restano, invece, le perplessità legate alla posizione di Marco Pompetti, bravissimo ma da play puro in un centrocampo a tre. Naturalmente il ragazzo ha tutto per crescere anche in un ruolo non proprio congeniale alle sue caratteristiche. Magari con un vero mediano-interditore come Rizzo, questo sarà possibile in minor tempo.
Memushaj non si discute, è sempre generoso, ma tiene troppo palla e, soprattutto, è portato a lasciare la sua zona di competenza, perchè più mezz’ala, con inevitabili rischi nella fase di non possesso come accaduto nei primi 20′ del secondo tempo del match con l’Ancona. Soltanto la prima sfida che i biancazzurri hanno comunque portato a casa battendo un buon avversario, sebbene all’ultimo respiro.
Insomma, c’è tutto il tempo per trovare i giusti equilibri ma piace già parecchio la mentalità propositiva, marchio di fabbrica del tecnico siciliano. (commento di Massimo Profeta)