Pescara calcio: dalla salvezza di Perugia scelte errate. Paga Breda, il meno colpevole. Ora Grassadonia che questo pomeriggio dirigerà il primo allenamento. Servirà un’impresa.
Errori a monte. Dopo la salvezza nello spareggio di Perugia sarebbe stato doveroso, indispensabile, un repulisti. Quanto mai necessario un rinnovamento profondo e radicale. E, invece, nulla di tutto ciò.
Tra mille difficoltà, Sottil era riuscito ad evitare la retrocessione centrando l’obiettivo. Avrebbe meritato la conferma.
Infelice e sbagliata la decisione di puntare sul ritorno di Oddo che ha avallato tutte le scelte di mercato: molti doppioni, organico male assortito con diverse criticità in tutti i reparti.
Si dice che il tecnico pescarese non fosse contento della rosa allestita. A quel punto, avrebbe dovuto dimettersi il 5 ottobre, giorno di chiusura della sessione estiva.
Se, invece, soddisfatto come ha asserito e dichiarato in tutte le interviste, i risultati, per inciso disastrosi, lo inchiodano: 7 sconfitte in 9 partite, appena 4 punti, 6 gol fatti e 19 subiti.
Non solo: pessima gestione del gruppo e un’idea di calcio piuttosto utopistica, fondata sul possesso palla, a conti fatti sterile, e poca pochissima interdizione. Del resto i numeri appena ricordati lo testimoniano: 4 punti in 9 partite, 6 gol fatti, 19 subiti.
Breda ha trovato solo macerie. Ciò malgrado, è riuscito a dare subito la scossa: nelle prime 8 partite ben 12 punti, ovvero il triplo del suo predecessore con una partita in meno; 9 reti realizzate, altrettante incassate e 4 gare senza subire gol contro Ascoli, Pisa, Cosenza e Reggiana.
Quindi, l’inatteso, per certi versi inspiegabile crollo: nelle 6 sfide successive alla trasferta di Reggio Emilia, un solo pareggio e 5 ko, l’ultimo dei quali, ieri, col Venezia all’Adriatico, diventato terra di conquista ( settima sconfitta ).
Nel frattempo, il mercato di gennaio. Il club ha cambiato tanto. Sono stati presi, tardi, giocatori di curriculum sì ma con poco ritmo gara e scarso minutaggio nelle gambe.
Ci riferiamo ai vari Sorensen, Rigoni, Machin e Tabanelli. Lo stesso Dessena che nel Brescia, a dire il vero, ha giocato con continuità, è apparso in affanno. Nel contempo, l’organico è rimasto extra large con 30 giocatori. Una enormità ( clicca qui )
Attacco povero: Ceter involuto e in condizioni fisiche approssimative, Giannetti non ha ancora debuttato per infortunio, Odgaard bravino ma acerbo.
Se a questo aggiungiamo le arcinote lacune del reparto arretrato, essere ottimisti è più che altro un esercizio di fede.
D’obbligo provarci sino alla fine. Grassadonia ha a disposizione 15 partite. In bocca al lupo !
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