Pescara calcio. Friabile, inconsistente. A prescindere dai limiti e dalle assenze, squadra senza identità, organizzazione e carica agonistica. Turnover massiccio e ingiustificato. Dal Crotone una lezione di calcio. Urge una svolta.

Biancazzurri in balia dei calabresi, indubbiamente più forti, ma con uno spartito ben preciso. Ciò che non è riuscito a dare Zauri. La sua impronta non è riconoscibile. Ad oggi il Pescara è qualcosa di spurio. Il modulo è relativo. Se decidi, per caratteristiche, di stare basso non puoi essere lungo e slegato specie al cospetto di una squadra come il Crotone che ha qualità e organizzazione. Ma sarebbe la stessa cosa se optassi per un piano partita più coraggioso. I numeri sono relativi. Conta sempre e comunque l’atteggiamento. Dal punto di vista tattico, il calcio è soprattutto una questione di distanze. In primis la compattezza. Quando viene meno sorgono i problemi, soprattutto se l’organico presenta delle criticità. In questi casi si può sopperire solo con l’organizzazione. E poi le certezze di formazione. Che al momento non esistono. Troppi cambi. C’è chi sembra essere uscito dalle rotazioni senza un perché. In primis Ciofani e Busellato. A proposito, l’ex Foggia è l’unico interditore, insieme con Memushaj, presente oggi in rosa. Strano che non possa tornare utile. Eppure, a 26 anni, ha già collezionato 250 presenze in serie B. Kastanos non è un vero regista. È adattato. In quella posizione bisogna costruire ma anche difendere. Al calciatore cipriota non riesce nè l’una nè l’altra cosa. I gol incassati sono già 12 in 6 gare. Le assenze pesano ma non possono rappresentare un alibi. Urge una svolta. Zauri deve dare delle risposte soprattutto un’organizzazione che al momento latita.