Pescara-Viterbese 1-1: il solito generosissimo finale scongiura il primo ko ma dal punto di vista tattico urge più equilibrio. Nel primo tempo squadra involuta. La condizione fisica, invece, si conferma un fattore.
In generale, almeno per un’ora, biancazzurri sotto tono. Approccio completamente sbagliato, più o meno come accaduto col Montevarchi.
A prescindere dalle scelte iniziali che sono sempre il risultato del lavoro quotidiano e sulle quali non entriamo (troppo semplice discuterle a posteriori), ciò che bisogna migliorare è la compattezza tra i reparti.
Nel primo tempo e in parte della ripresa, squadra lunga, assai poco incline, per mentalità, alle coperture preventive. Sarebbe importante gestire meglio le transizioni negative.
Il centrocampo non ha assicurato né solidità, né continuità di gioco. In difesa, non proprio una giornata da ricordare per Drudi e compagni. Ha risposto come sempre presente Di Gennaro.
Dal canto suo, nei primi 60′, la Viterbese ha fatto densità, è stata aggressiva e compatta riuscendo a chiudere tutte linee di passaggio. Il risultato? Un solo tiro in porta concesso, nel primo tempo, figlio di uno spunto individuale (Galano al 32′).
Per caratteristiche, l’organico sarebbe particolarmente adatto al 4-3-3 ma di questo abbiamo già parlato a fine mercato (clicca qui)
Alla prima avversità (rigore di Volpicelli) i biancazzurri hanno accusato il colpo, sono stati frenetici. Avrebbero dovuto usare la testa e hanno rischiato lo 0-2. In occasione del doppio palo di Murilo, male sia Drudi bruciato da Capanni che Ingrosso in netto ritardo, appunto, sul brasiliano.
Pur tuttavia, la condizione fisica si conferma un fattore. La squadra corre e lotta sino alla fine.
Molto positivo il contributo di tutti coloro che sono stati utilizzati in corso d’opera: Ferrari autore del pareggio all’ultimo respiro, Clemenza, Marilungo, Frascatore. Soprattutto De Marchi sempre efficace, nel vivo dell’azione, capace di legare i reparti, fare a sportellate e buttarsi negli spazi. Anche prezioso uomo assist come in occasione del pareggio di Ferrari. Era già accaduto contro la Vis Pesaro (momentaneo vantaggio di Clemenza).
Negli ultimi 20 minuti, due legni colpiti da Clemenza e De Marchi, una colossale chance cestinata da Ferrari ma, anche, almeno due pericolosissime azioni di rimessa non sfruttate dalla Viterbese.
In sintesi, bicchiere mezzo pieno per il pericolo scampato ma c’è tanto da migliorare nella fase di non possesso. Più ordine, maggiore equilibrio. Sembrano essere queste le criticità più evidenti.
Martedì sera, ore 21, turno infrasettimanale sul campo del Gubbio. Gli umbri, tuttora imbattuti, sono usciti indenni dal match esterno di Grosseto (1-1). Nelle precedenti 4 partite, da sottolineare i pareggi conquistati a Cesena e a Reggio Emilia e la netta affermazione casalinga sul’Entella (3-1) che ieri ha espugnato il campo del Modena.
Due gli ex: Bulevardi e Galano
In 5 incroci, il tecnico del Gubbio Vincenzo Torrente non ha mai battuto Gaetano Auteri. Tre pareggi e due ko: ritorno della finale di Supercoppa di Lega Pro 2011 (Nocerina-Gubbio 1-0 gol di Castaldo ) e il 24 marzo 2019 (Catanzaro-Sicula Leonzio 3-0 gol di Signorini, D’Ursi e Fischnaller).
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