Sassuolo Pescara. Pubblicate le motivazioni: ricorso infondato. Il club di Squinzi deve solo prendere atto di aver sbagliato e arrendersi. Nel rispetto dell’etica.
Pubblicate, dunque, le motivazioni della sentenza con cui la Corte Sportiva d’Appello ha confermato lo 0-3 a tavolino, già inflitto al Sassuolo dal giudice sportivo lo scorso 30 agosto per il caso Ragusa dopo Sassuolo- Pescara disputata due giorni prima, e terminata sul campo 2-1 per l’undici di Eusebio Di Francesco.
La Corte Sportiva d’Appello ha fatto di nuovo riferimento al comunicato ufficiale( n.83/A del 20-11-2014) che impone alle società di inviare via Pec ( Posta Elettronica certificata) entro le ore 12 del giorno che precede la gara un’eventuale modifica all’elenco dei 25 calciatori. Inoltre, l’organo ha ribadito che l’utilizzo di un giocatore non inserito nella lista dei 25, è sanzionato con la perdita della gara. Il Sassuolo non ha inviato la Pec per inserire Antonino Ragusa indicando la variazione solo nel sistema Extranet della Lega. La Corte Sportiva d’Appello ha precisato che l’Extranet, ovvero il sistema informatico per le società che possono accedere con le proprie credenziali, non sostituisce la Pec perché non consente l’accesso a tutte le funzionalità. Di qui, ricorso infondato. Vedremo se il Sassuolo farà l’ultimo tentativo ricorrendo al Collegio di Garanzia del Coni. Sarebbe, in realtà, più opportuno che il club di Squinzi prendesse atto di aver sbagliato e si rassegnasse. Anche e soprattutto per il principio che ispira lo sport in generale: accettare sempre il verdetto, a maggior ragione se giusto.
Nel video, l’intervista al Presidente del Pescara Daniele Sebastiani