Verso Pescara-Cerignola: partita in programma sabato alle ore 14,30. L’ex è l’abruzzese di Sant’Eusanio del Sangro Elio Di Toro d.s. dei pugliesi dalla stagione 2019-20: “Sono già emozionato. Pescara per me rappresenta la vita. Sono passati tanti anni, vorrei tornare indietro”.
Da calciatore Elio Di Toro era un centrocampista di costruzione, piedi educati. Il suo approdo a Pescara a soli 13 anni. In totale due lustri col Delfino, settore giovanile e prima squadra con 31 presenze di cui due in A. A 18 anni appena compiuti, 28 febbraio 1993, l’esordio in trasferta a Torino contro i granata di Emiliano Mondonico. Dodici minuti in campo al posto di Giacomo Ceredi, allenatore Giovanni Galeone. Col compianto Zucchini, titolare a Cagliari alla trentaquattresima e ultima giornata di campionato.
“Ho avuto la fortuna-aggiunge Di Toro- di essere allenato da tanti maestri. Ho giocato con campioni come Dunga che l’anno dopo (1994) trionfò al mondiale col suo Brasile. Se ripenso al debutto in A mi emoziono ancora. Pescara per me rappresenta la vita.
A 13 anni fui scelto da Oscar Tusi allenatore dei giovani e Edy Reja che all’epoca era responsabile del settore giovanile.
Ricordo con grandissimo affetto il Presidente Scibilia, in particolare Davide Fedele che in quel periodo era Presidente del settore giovanile. A 14 anni, Davide Fedele, d’accordo naturalmente col Presidente, mi fece firmare un pluriennale e diede anche i soldi dell’abbonamento a papà. Un gesto bellissimo che porterò sempre nel mio cuore“.
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