Zeman. C’è la mano del boemo sul piano mentale e non solo. La palla viaggia in verticale. In fase difensiva, una sorta di Zeman 2.0 : equilibrio insospettabile.
La scelta non sistematica ma, con i tempi giusti, tenendo soprattutto conto della condizione fisica non trascendentale dei calciatori, di andare a pressare alto per accorciare sugli appoggi. L’attacco della profondità e dello spazio. In sostanza, due, tre concetti trasmessi in poco tempo e messi in pratica dalla squadra. Certo, il tutto agevolato da un Genoa in totale confusione e disarmo. Aspetto che, tuttavia, non può sminuire la portata del successo conquistato attraverso una prestazione, specie, nel primo tempo di alta qualità. Insomma, pur con tutti i limiti di cui si è giustamente parlato dalla scorsa estate, il Pescara non è affatto inferiore a formazioni come l’ Empoli o lo stesso Genoa post mercato di gennaio. Sono 10 i punti da recuperare. La salvezza resta un sogno, ma il clima è completamente cambiato. C’è la mano del boemo. Lo diciamo con serenità senza fare paragoni. Perché Oddo, a cui vanno riconosciuti i meriti della strepitosa cavalvata promozione in A, quest’anno ha avuto, invece, una parte importante di responsabilità sulle scelte di mercato tra luglio e gennaio, e su quanto visto sul terreno di gioco: appena 6 punti sul campo, lo ricordiamo, in 24 partite della sua gestione. È probabile che dopo la fantastica promozione, il giovane allenatore pescarese abbia sovrastimato prima se stesso, poi le qualità dell’organico, sottovalutando, al contrario, la serie A. Errori di gioventù. Oddo saprà farne tesoro.
Nel video, scheda Pescara ( Zeman ha risvegliato Pescara)
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