A Pordenone, tanti rimpianti per quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Non c’è l’attesa svolta ma sono evidenti i progressi nello sviluppo della manovra e negli ultimi 16 metri. I legni e le parate di Perisan, migliore in campo, hanno salvato i friulani. Ben nove tiri in porta. Non accadeva da tempo immemore. Tutto ciò stride, però, fortemente col risultato finale: 0-0.
Approccio sbagliato e diversi rischi contro un avversario in crisi di risultati e rimaneggiato. Il meglio dei biancazzurri nella ripresa.
L’atteggiamento, fondamentale, non è mai determinato dal sistema di gioco. Pur giocando a 4, nella prima parte la squadra ha fatto fatica perché bassa e lunga. A rilevare è sempre la giusta e corretta distanza tra i reparti. Cosa avvenuta, invece, nei secondi 45 minuti.
Il Pescara è venuto fuori alla distanza. Ad incidere la condizione atletica, una delle tante criticità delle prime 9 giornate. Una zavorra ereditata da Breda che, sotto questo profilo, ha lavorato molto bene. Grassadonia ha fatto il resto. Ma quanto pesa il disastroso avvio di stagione ! A maggior ragione il rammarico aumenta.
Passi avanti significativi. Rimane, tuttavia, il problema del gol. Nella fase decisiva del campionato non è affatto un dettaglio, tutt’altro. Si spera nel recupero del miglior Ceter, ancora in ritardo, e del miglior Giannetti. Sempre prezioso il lavoro di Odgaard che, però, nel primo tempo è stato assistito poco e male. Di contro, segnali assai incoraggianti da Galano e Maistro.
A 10 giornate dalla fine, a trasmettere fiducia è la crescita generale. Ulteriori conferme sul piano della solidità: appena due reti incassate e ben tre gare su 5 della gestione Grassadonia senza subire gol. Conferme sotto il profilo della convinzione e dell’autostima. Naturalmente non può bastare.
Salvezza diretta lontanissima: 9 punti. Sempre quattro, invece, le lunghezze di ritardo dal quart’ultimo posto occupato dal Cosenza che, sebbene ridotto in 10, è riuscito a strappare un prezioso risultato di parità sul campo della Salernitana.
In sintesi, bisogna necessariamente tornare a vincere. Martedì prossimo, alle ore 21, spareggio all’Adriatico contro l’Ascoli di Sottil capace di centrare alla guida dei biancazzurri, lo scorso agosto, in condizioni complicatissime una salvezza da ricordare. Bianconeri terz’ultimi, privi dell’ex Brosco per squalifica e a digiuno di successi dallo scorso 5 febbraio (1-2 a Lecce). Solo 4 pareggi nelle ultime 7 gare. Sarà il primo vero snodo della stagione.
(commento di Massimo Profeta)