Se ne va un simbolo di un Pescara d’altri tempi. Ampelio Simeoni avrebbe compiuto 80 anni tra pochi giorni, ma ieri si è spento nella casa di riposo di Spoltore che lo ospitava da un po’. Da due anni si era ammalato. Otto stagioni con la maglia biancazzurra negli anni ’60, le ultime da capitano: due in B e le restanti in C, con 195 presenze totali.
Arrivato a 20 anni da Zevio (provincia di Verona), era diventato presto un idolo dei tifosi in un calcio decisamente diverso da quello di oggi, più umano e più popolare. Simeoni era un libero dai piedi buoni e aveva scelto Pescara come la città in cui vivere anche dopo la carriera da calciatore. Dopo il Delfino giocò ancora a buoni livelli con il Trani, poi chiuse con il suo amico di sempre, De Marchi, giocando nei dilettanti a Spoltore.
Uno dei suoi migliori amici a Pescara è stato il grande Bruno Nobili, che non era stato suo compagno di squadra, ma con cui condivideva la passione per il calcio e l’amore per la maglia biancazzurra, oltre che la quotidianità.