Debutto da allenatore “titolare” più che positivo per Giovanni Bucaro, che apre l’era “post Zeman” con una vittoria che cancella i tre ko consecutivi delle ultime settimane. “Sono contento per il successo, sapevo che sarebbe stata difficile. Venivamo da tre sconfitte pesanti, i ragazzi ne stavano risentendo: non eravamo liberi di fare il nostro gioco. La squadra ha saputo soffrire. Ma non siamo questi, la squadra può fare molto di più a livello di gioco: dopo le sconfitte non era facile giocare con la testa libera”.
Diversi accorgimenti, come i terzini bloccati e più attenti: “Dovevamo fare così perché loro erano abili nel palleggio e rischiavamo di essere presi in mezzo, come accadeva nei primi cinque minuti. Dovevamo essere più coperti dopo aver subito dieci gol in tre partite. Serviva rispetto per gli avversari e tenere la porta più protetta”.
Il Pescara alla fine ha meritato: “Abbiamo avuto sette o otto occasioni in cui potevamo fare meglio e ragionare di più. Siamo andati da soli e invece potevamo giocare con il compagno. Era la voglia di fare risultato che ci ha condizionato nelle scelte di gioco. Oggi una partita difficile per tanti aspetti, dobbiamo migliorare e i ragazzi lo sanno. Dovevamo vincere e l’abbiamo fatto con merito”.
Cangiano quarto di centrocampo nella fase di non possesso: “Cangiano preparato per giocare così, i nostri esterni dovevano abbassarsi per aiutare sui loro esterni”.
I piccoli cambiamenti tattici saranno confermati nelle prossime uscite? “In ogni partita e contro ogni avversario si può cambiare, sapevamo che loro puntavano sul palleggio da dietro, con Gucher centrale in difesa, uno che in carriera ha sempre fatto il metodista. Nelle nostre corde c’è il gioco, non possiamo perdere quello che Zeman ha insegnato a tutti noi. Abbiamo sofferto e la cosa mi è piaciuta, ma possiamo fare di più”.
Ambiente surreale e contestazione verso la società: “L’ho detto ieri: mi auguro che la gente possa aiutare i ragazzi, poi le contestazioni non le posso commentare, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Vorrei che venissero aiutati i miei ragazzi”.