Il presidente Sebastiani, preso di mira ancora una volta dalla contestazione dell’Adriatico, in particolare da tifosi presenti in tribuna Majella, al fischio finale ha perso le staffe: avvicinato da un tifoso che lo insultava, il numero uno della società ha risposto per le rime e tentato di raggiungere il contestatore per venire a contatto. E’ stato fermato dalle persone che aveva vicino, evitando così un parapiglia.
Serata pessima per il Pescara e per tutti i protagonisti. “Per i risultati, questo è il fondo… sì. Ma obiettivamente non meritavamo di perdere. La rabbia da parte di tutti ci sta. E’ mancato un pizzico di cattiveria in più dei giocatori. E di attenzione. Non possiamo prendere il gol dell’1 a 1 in quel modo. Poi abbiamo sbagliato un rigore e preso una traversa, mentre loro con mezzo tiro si prendono tre punti”.
La classifica peggiora: “Se perdi e gli altri vincono, è chiaro che diventa preoccupante la classifica. Abbiamo tempo per recuperare”.
Merola come sta? “Non so nulla al momento”.
Il presidente molto deluso dal ko e da quello di Gubbio: “Sono arrabbiato perché quando si perde è così. Ma questa è la C, dobbiamo calarci meglio nella realtà. La contestazione verso tutti? Quando si perde, come a Gubbio, è chiaro che ci siano rabbia e contestazione. Ma questo clima c’è dalla prima giornata. Il problema sono io? A fine anno metto a posto tutto e qualcuno può venire con una fidejussione di 350mila euro, e non solo, per iscrivere la squadra. Portassero una persona di loro gradimento e mi faccio da parte. Io vengo a vedere la partita, non a prendere insulti. Dove sono le persone che vogliono prendere il Pescara e fare quello che ha fatto Sebastiani negli ultimi dieci anni? Contestare senza fare nulla, non serve. Se poi vogliono ripartire dall’Eccellenza, a giugno non iscrivo la squadra e li faccio contenti…”.
A febbraio è tempo di primi bilanci: “A vedere i risultati, il bilancio non è positivo. Forse abbiamo sbagliato a costruire la squadra. Ma non credo sia inferiore alle altre. A parte la figuraccia di Gubbio, in cui mi sono vergognato, il Pescara non ha mai demeritato. Ma se non vinci perdi posizioni in classifica”.
Zeman rischia la panchina? “Qui non rischia niente nessuno. Il Pescara è questo, queste le possibilità che abbiamo. E ripeto: di gente pronta a entrare al mio posto, non ne vedo. Mi mettessero per iscritto che non devo iscrivere la squadra in C e li accontenterò. A giugno chiudo il mio bilancio, pago quello che devo pagare, incasso quello che mi spetta e vado via. Se qualcuno vuole investire in C al mio posto, sono pronto a lasciargli il posto”.