Momento particolare per la squadra di Zeman. Poco movimento, circolazione lenta del pallone. E zero gol segnati. Come nel derby contro il Pineto. Un’anomalia non da poco per una squadra del boemo. Chissà quante volte sarà capitato in carriera al tecnico di vedere per 180′ i suoi uomini non bucare la porta avversaria. Senza ricorrere alle statistiche, sicuramente molto raramente. Il Pescara è terzo, ma spreca la palla per agganciare il Cesena al secondo posto e accorciare sulla vetta occupata dalla Torres.
“E’ mancato solo il gol. C’era un rigore su Cuppone, era netto. E troppe occasioni sbagliate. Nei primi venti minuti troppo lenti, abbiamo regalato un tempo alla Vis. Poi ci siamo mossi, ma non siamo riusciti a trovare il gol. Ha ragione Banchieri: non era calcio quello che hanno fatto loro. Bisogna giocare, loro hanno rinunciato e sono contenti per un punto. Noi no. Arriveranno i gol, e spero che l’arbitro ci dia i rigori che ci spettano e che troveremo la porta nelle occasioni che creiamo”. Dall’altra parte, i biancazzurri non subiscono gol. Dall’ultimo ritorno di Zeman sulla panchina pescarese, è la seconda volta che accade. Prima di ieri, ben sedici partite fa, ad aprile, nello scorso campionato.
Aloi play, Squizzato fuori. Scelta che continua a far discutere. “Aloi ha fatto bene, è più dinamico rispetto a Squizzato. Sulle geometrie, meglio lui, ma contro una squadra chiusa non si arriva in porta nmmeno con Squizzato… Gli attaccanti non hanno inciso perchè loro difendevano in nove. Difficile così, anche se siamo entrati in area e abbiamo creato qualche occasione pulita. Ma bisogna segnare altrimenti non si vince”.
In queste situazioni non sarebbe più utile giocare con due punte centrali? “No, ne abbiamo tre di attaccanti, due punte centrali non le metterei. Se non c’è spazio per una, figuriamoci per due…”.