Max Canzi a fine partita non può far altro che congratularsi con Zeman, uno dei suoi punti di riferimento: “C’è poco da sire, abbiamo subito una lezione di calcio. Quando perdi così, devi raccogliere i cocci e lavorare sugli errori. Il responsabile sono io, ho impostato il piano gara e non ha funzionato. I ragazzi hanno fatto quello che avevo chiesto di fare, quindi ho sbagliato io. Domani torniamo a lavorare per rialzarci”.
Un buon inizio del Pontedera, poi il gol di Cuppone e il black out dei toscani: “Le prime due volte che il Pescara è sceso, ha fatto due gol. Sono venute fuori le loro giocate, che tutti conosciamo e anche i miei conoscevano. Presi gol che non dovevamo prendere. Siamo giovani anche noi, come il Pescara. Bisogna avere pazienza, lavorare e imparare dagli errori”.
Cosa non ha funzionato nel piano gara di Canzi? “Non hanno funzionato i duelli, li abbiamo persi non limitando le caratteristiche individuali dei giocatori del Pescara, che conoscevamo bene. Con più attenzione collettiva potevamo fare meglio. Il Pescara, quando ha il pallone, è uno spettacolo. E’ bello vederlo giocare. Nel ’92, ero in Seconda categoria, andai a Foggia una settimana a vedere il lavoro di Zeman. Era un sogno, dopo tanta gavetta, affrontarlo. E’ diventato un incubo…”.