Ieri ha festeggiato il suo compleanno a pranzo, a Rimini, con il collega e amico Giuseppe Geria e altri dirigenti del club romagnolo. Oggi sarà a Pescara, per un brindisi in famiglia, poi si tufferà nella sua partita del cuore. Antonio Di Battista, attuale direttore tecnico del Rimini, è senza dubbio il grande ex della sfida di domani sera al “Romeo Neri” (20,45).
All’andata ha vissuto le emozioni, fortissime, del ritorno da avversario per la prima volta all’Adriatico. Sensazioni che stanno per ripresentarsi anche in questo match di ritorno. “Assolutamente, ventitré anni di Pescara sono una vita – dice “Tonino”, ex allenatore nel settore giovanile del Delfino, con alcune parentesi anche in prima squadra – . Proverò un’emozione diversa dalle altre partite. In biancazzurro sono cresciuto professionalmente: è la mia città ed è normale vivere questa vigilia in modo diverso”.
Dopo due stagioni da responsabile dello scouting nel settore giovanile del Bologna, la prima da direttore in una prima squadra. Al progetto Rimini ha creduto fin dai primi contatti con la proprietà della presidentessa Stefania Di Salvo. Romagnoli in piena corsa verso i play-off dopo un inizio difficile. Nelle ultime tre, altrettanti ko. “La riscossa dal secondo tempo della partita contro l’Ancona, alla nona giornata. A Pescara, all’andata, eravamo già in crescita. Il momento migliore l’abbiamo vissuto fino alla partita di ritorno contro il Catania, in Coppa Italia. L’eliminazione ha portato delusione e un il calo mentale. Andare in finale avrebbe cambiato la nostra stagione, saremmo entrati quasi certamente ai play-off dal turno nazionale. Da Ancona ad Ancona, però, siamo stati la quarta in classifica del girone, con la quarta difesa meno battuta del campionato”.
Pescara sesto e sicuramente al di sotto delle aspettative: “E’ partito forte, ma le squadre giovani perdono fiducia dopo qualche risultato negativo, capita. Anche oggi che non è al meglio, il Pescara sta bene dal punto di vista fisico: nei 20′ finali contro la Carrarese aveva una gamba diversa dagli avversari”.
Bucaro è passato alla difesa a 3… “Mi ha sorpreso, non me l’aspettavo. E’ una squadra che da due anni gioca con il 4-3-3. Se Bucaro ha scelto una nuova disposizione avrà avuto i suoi buoni motivi per renderla più equilibrata e coesa. I gol subiti? Non è una squadra giovanissima adesso, come lo era nella prima parte del campionato: contro la Carrarese in campo c’erano meno under rispetto alle settimane precedenti”.
Delfino che a marzo non ha ancora la necessaria compattezza di squadra. “Ci sono state anche partite che hanno abbassato l’autostima, anche se sul campo il Pescara avrebbe meritato. Come contro Torres e Perugia all’Adriatico: non meritava di perdere, gli episodi sono stati determinanti e sfortunati, ma aveva giocato un buon calcio”.
Tra i tanti baby, è emerso Dagasso, cresciuto nella cantera biancazzurra fin dai primi calci. “Dagasso è un ragazzo che ha buone qualità tecniche, può ricoprire il ruolo di interno o di play, in un centrocampo a tre o a due. Sa dare continuità al gioco e alla prestazione, non tutti i giovani ne sono capaci: lui invece dà ampie garanzie. Se l’hanno buttato dentro, è proprio perché meritava di giocare. Ha fatto tutta la trafila, quando ero ancora a Pescara lui stava giocando nel settore giovanile”.
A Rimini ha voluto un altro giovane del vivaio biancazzurro: Quacquarelli, prelevato a gennaio dalla Recanatese. “Giocatore duttile, può fare il braccetto e il terzino sinistro. E’ un under e ci serviva per fare minutaggio”.
C’è anche Cernigoi: “Ha avuto problemi fisici che ne hanno condizionato le prestazioni, ma quando viene chiamato in causa dà sempre il suo contributo giocando buone partite. Ha segnato forse poco, ma ha fatto spesso l’attaccante di raccordo per aiutare Morra, che sta facendo una grande stagione”.
I gol del bomber (16) spingono il Rimini di Troise verso le prime dieci posizioni: “Eravamo ottavi in classifica prima della semifinale di ritorno di Coppa, ma siamo ancora lì. e ricordo che ad inizio stagione, all’ottava giornata, eravamo ultimi con 4 punti. Dobbiamo stare attenti, guardarci sempre le spalle: questo girone è una “serie B2″ e bisogna fare punti in queste ultime sette giornate. A partire da questa partita contro il Pescara: abbiamo bisogno di un risultato”.