Pescara, Giovanni Legnini a “La Repubblica delle idee”. Il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, è intervenuto oggi pomeriggio a “La Repubblica delle idee – Il prezzo della corruzione”.
Nel corso dell’incontro, Legnini ha affermato che negli ultimi vent’anni che ci separano da Mani Pulite si è assistito ad un insuccesso delle politiche di contrasto alla corruzione. Sollecitato dal giornalista Attilio Bolzoni, Legnini ha detto che la corruzione, per definizione, è un fenomeno sommerso e dunque non certificabile, aggiungendo che la tendenza di tali fenomeni è certamente in aumento.
“Dai mille rivoli della corruzione – ha detto ancora Legnini – dipendono i livelli della ricchezza, del Pil e dell’occupazione nel nostro Paese”.
E a proposito della Ricostruzione aquilana, Legnini ha affermato:
“A L’Aquila, dal primo giorno del post-sisma, sono stati spesi 14 miliardi di euro e abbiamo assistito a tentativi di infiltrazione molto seri da parte della criminalità organizzata e di corruttori di ogni genere. Questi tentativi in parte hanno attecchito, ma sono stati anche notevolmente arginati dall’azione preventiva e repressiva svolta dalla magistratura aquilana e dalle forze dell’ordine, che peraltro non hanno a disposizione gli strumenti più efficaci”.
Lagnini ha aggiunto invitando a non abbassare la guardia su L’Aquila, avvertendo che “la ricostruzione non è affatto conclusa, siamo anzi solo agli inizi, visto che per completare questo processo occorreranno ancora almeno otto, nove, forse anche dieci anni.
“Occorre combinare le misure detentive con quelle preventive e interdittive – ha concluso il vicepresidente del Csm – anche licenziando i pubblici ufficiali. Inoltre bisogna colpire i patrimoni e qualora un imprenditore venga condannato per corruzione deve essere interdetto a vita dal partecipare alle gare d’appalto. Credo che in questo modo faremmo grandi passi avanti”.