A L’Aquila si preannuncia agitata la seduta del Consiglio regionale di domani, si prevedono scintille tra maggioranza e opposizione. Oltre alle critiche di Forza Italia, che bolla come “caos improduttivo” il lavoro del centrosinistra, si fa sentire anche Sara Marcozzi del Movimento 5 Stelle.
Nel corso del Consiglio regionale di domani, a L’Aquila, si discuterà anche l’interpellanza a firma di Sara Marcozzi (M5S) sul caso Bussi.
“Chiederemo attraverso domande molto dirette a Luciano D’Alfonso il perché di questo silenzio sulla sentenza Bussi, quella sentenza di cui, pare, in tanti fossero a conoscenza dell’esito favorevole per gli imputati prima ancora della pubblicazione. Non ci spieghiamo come mai un Presidente, amante dei lunghi discorsi e innamorato della sua oratoria, taccia da un tempo ormai preoccupante su quello che avrebbe dovuto essere il processo del secolo – spiega Sara Marcozzi -. Chiederemo al Presidente se è vero che era a conoscenza di quello che sarebbe stato l’esito del “Processo Bussi” e, dunque della sentenza de quo, prima del 19 dicembre 2014 (giorno del verdetto), così come risulta pubblicato da “Il Fatto Quotidiano” e in caso affermativo, come e da chi abbia appreso la notizia e chi ne era altresì a conoscenza. Comprendiamo che il Presidente addurrà il riserbo dovuto alle emergenti nuove inchieste, ma gli abruzzesi devono sapere se i fatti corrispondono al vero e se D’Alfonso è stato convocato dalla Procura di Campobasso per essere audito quale persona informata sui fatti. Avvenimenti di tale portata non possono essere taciuti da chi amministra una Regione e con questa interpellanza il M5S – unica forza politica a voler sollevare il tappeto – conclude la Marcozzi – intende rompere il muro di silenzio operato, secondo alcuni, ad arte su una questione spinosa che ha come protagonista involontaria la salute di migliaia di cittadini abruzzesi”.