L’addetto dell’ambasciata croata nel convegno di Ortona: “Ci siamo fermati con le perforazioni”. Ora anche l’altra sponda dell’Adriatico è No Triv.
Hanno ottenuto uno spontaneo applauso le dichiarazioni del delegato dell’Ambasciata di Croazia in Italia Llija Zelalic, nel corso del convegno di stamani sulla Fregata Maestrale ad Ortona sul tema della Macroregione Adriatico-Ionica.
“La Croazia per salvaguardare le sue coste ha sospeso i progetti per le piattaforme per la ricerca del petrolio nel mare Adriatico” -ha detto-“e penso che dovrete anche voi in Italia e sull’altra sponda del nostro mare prendere in considerazione questa eventualità. Questo é un grande pericolo per il mare Adriatico. Il turismo – ha aggiunto il delegato dell’Ambasciata – é una risorsa più importante da sviluppare per i Paesi che si affacciano in questo mare. Il petrolio esiste in altri posti. Noi stiamo lavorando per costruire un porto a Fiume per lo sviluppo del ‘natural gas’ e lo sfruttamento dell’energia verde”.
I DEPUTATI DEL PD: ORA CAMBIARE LO SBLOCCA ITALIA
Una trentina di deputati del PD chiedono la revisione dell’articolo 38 dello Sblocca Italia, quello sulle trivellazioni: hanno presentato in queste ore un’interpellanza alla Camera sull’argomento. Primo firmatario è Alessandro Bratti, presidente della commissione Ecomafie. La richiesta fatta nell’interpellanza riguarda, tra l’altro, la revisione dell’art.38 dello Sblocca Italia e la salvaguardia dell’ambiente marino. Questo, dopo l’annuncio dello stop dei progetti croati in mar Adriatico da parte del delegato dell’Ambasciata di Croazia in Italia Llija Zelalic.