Giorni caldi sul fronte “No Ombrina”. La Provincia di Chieti ha presentato ricorso al TAR Lazio, insieme a 14 comuni. Domani pomeriggio il Consiglio regionale approva la legge per il Parco Marino.
Hanno aderito alla proposta della Provincia presieduta da Mario Pupillo di ricorrere per l’annullamento dei provvedimenti i Comuni di Archi, Ari, Arielli, Atessa, Francavilla al Mare, Giuliano Teatino, Mozzagrogna, Ortona, Paglieta, Pollutri, San Giovanni Teatino, San Salvo, Santa Maria Imbaro, Tollo. Iniziativa che va a potenziare un analogo ricorso al TAR Lazio presentato separatamente da altre amministrazioni comunali del chietino.
Per il presidente della provincia, Mario Pupillo: “ Convinti che “l’unione fa la forza” abbiamo accolto le realtà comunali sensibili al problema per rafforzare l’azione giudiziaria messa in campo contro il recente decreto Ministeriale e quei pareri che hanno statuito la compatibilità ambientale del progetto Ombrina mare nel nostro Mare Adriatico”.
L’Amministrazione provinciale, al fianco dei 14 Comuni ha dato mandato allo Studio di professionisti con sede a Torino, composto dagli avvocati Saracco-Colletti-Formentin-Di Giovanni-Colasurdo, che segue le pratiche per conto dell’ente con l’auspicio di ottenere finalmente l’annullamento dei provvedimenti.
DOMANI LA LEGGE PER IL PARCO MARINO
In attesa della conferenza di servizi di lunedì, domani pomeriggio il Consiglio Regionale si riunisce in seduta straordinaria per varare la legge Pietrucci-Mazzocca che istituisce il Parco Marino, altro elemento teso ad osteggiare la realizzazione dell’insediamento petrolifero offshore.
Su questo tema al Tg8 parla il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Mario Mazzocca:
height=315ESPOSTO DEPUTATI M5S PRESENTATO IN PROCURA A ROMA
Arriva intanto anche in Procura il caso di Ombrina per iniziativa del M5S che con i suoi Deputati, Senatori e consiglieri regionali abruzzesi ha presentato un esposto “per denunciare tutte le irregolarità e i fatti costituenti reato nell’iter di approvazione degli atti che danno il via ad Ombrina Mare”. In particolare si chiede di indagare sul ruolo dei ministeri dell’ambiente e dello sviluppo economico, in relazione ai permessi e alle istanze presentate dal 2005 in poi dalla Medoilgas.