Nonostante il “via libera” dal Governo, annunciate nuove iniziative del coordinamento No Ombrina.
E’ un po’ come soffiare il posto a qualcuno che sta per parcheggiare, piazzandogli davanti un bel divieto di sosta. Un dispetto? Forse, ma in realtà no, se quel qualcuno non è ancora definitivamente autorizzato a parcheggiare avendo in mano solo una promessa di posto. Ed è proprio questo il punto che ha ispirato il comitato No Ombrina, che continua a lambiccarsi il cervello per aggiungere nuovi escamotage contro l’arrivo delle trivelle in quello che dovrebbe essere, e da 14 anni, il parco della costa teatina. Il fatto è che è un parco troppo di terra , con interessi altrettanto terra terra, per non restare in alto mare più della stessa ombrina. A meno che… ed eccoci alla nuova idea: istituire un altro parco – di mare, solo di mare – proprio lì dove dovrebbe “parcheggiare” Ombrina, tra San Vito e Rocca San Giovanni, di fronte al bosco delle farfalle, già protetto. Una sorta di enclave naturalistica da approvare prima che il sì ad Ombrina diventi definitivo. E’ solo una delle idee prodotte dal comitato, che intende ricorrere anche ad una proposta di legge per l’abolizione di quella parte del decreto sviluppo che riesuma la possibilità di trivellare entro 12 miglia dalla costa. Restano in piedi anche le tante azioni già intraprese, le risposte che devono ancora arrivare e naturalmente, non ultima, la mobilitazione: grande, corale e partecipata.
Le azioni dunque non si fermano, per esempio è in preparazione il ricorso al TAR contro il Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale. La proposta principale riguarda il parco marino, c’è poi la proposta di legge nazionale che dovrebbe partire dal Consiglio regionale abruzzese, ritenuta strumento utile per fare pressione su deputati e senatori per modificare l’art.35 del decreto Passera prima che sia rilasciato il titolo finale alla Rockhopper. E c’è anche il ricorso al TAR che è già in preparazione da parte di enti locali e associazioni, su cui è indispensabile che la Regione Abruzzo si organizzi nel migliore dei modi. Intanto il Comune di Vasto ha annunciato che farà ricorso al Tar Lazio contro l’autorizzazione a Ombrina dal Governo.
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