Prefettura Chieti: Di Primio ” provvedimento congelato”. Il Sindaco conferma che sulla soppressione della prefettura con consegunete accorpamento a Pescara con il Ministro Alfano sta lavorando a soluzioni alternative per Chieti.
Il primo cittadino di Chieti Umberto Di Primio risponde alle notizie diffuse in queste ultime ore riguardanti la soppressione della prefettura . Dopo le rassicurazioni delle settimane scorse c’è chi parla di un documento in cui figurerebbe anche la prefettura teatina tra quelle inserite nei tagli disposti dal Governo Renzi. Di Primio in una nota afferma :
“Il Capo di Gabinetto Lamorgese è Prefetto di grandissima qualità ma non è lei deputata a riferire su quali siano le scelte politiche e gli accordi che possono intercorre tra il Governo e i rappresentanti politici del territorio.
Nonostante il Pd e lo stesso Premier vogliano fortemente la riduzione delle Prefetture, ancora questa mattina il Ministro Alfano, che comunque incontrerò nel corso della prossima settimana, mi ha confermato che non c’è alcun provvedimento di chiusura delle Prefetture di Chieti e Teramo.
Esiste la bozza contro la quale tutti noi ci siamo dichiarati; ciononostante, il Ministro mi ha personalmente rassicurato, testimoni i parlamentari abruzzesi di Ncd con i quali mi sono riunito questa mattina, che su di essa sta lavorando ad una soluzione alternativa.
Per ora, intanto, il provvedimento è congelato. Lunedì mattina l’On. Tancredi parlerà della cosa direttamente con Lamorgese, la quale era presente ad un incontro di Tancredi con Alfano e il ministro Madia nel corso del quale si convenne di trovare soluzioni alternative alla chiusura.
In conclusione, bene ha fatto Lamorgese a rappresentare ai sindacati lo stato attuale delle cose ma è altrettanto vero che come Amministrazione Comunale, come rappresentante politico della Città, insieme ai parlamentari che sostengono la posizione e a tutti quanti potranno contribuire a raggiungere l’obiettivo, continuerò a battermi perché sia stralciata dal decreto la proposta di accorpamento e ciò non per una mera difesa campanilistica della Prefettura di Chieti ma perché mancano i presupposti che la legge prevede per poter effettuare l’accorpamento.”.