La Provincia di Pescara decide di disobbedire ai vincoli del patto di stabilità e decide di pagare direttamente le imprese. Sono soldi che abbiamo in cassa –spiega il Presidente Di Marco – è assurdo non usarli.
E’ passato più di un anno e mezzo, ma i soldi non li hanno ancora visti. E hai voglia a sperare nello spauracchio degli interessi di mora, ad un ente cui di fatto non viene permesso di pagare i propri debiti potrebbe non fare né caldo né freddo. Il paradosso è che i soldi ci sarebbero pure, ma a causa del patto di stabilità non possono uscire dalle casse della Provincia di Pescara. Così, alla trentina di imprese che hanno effettuato lavori per l’ente, non resta che aspettare, anche fino a sei anni. A meno che…la stessa Provincia decida di porsi, da sola, in posizione di sanzionabilità pur di pagare il dovuto, circa 12milioni, attingendo ai 33milioni disponibili in cassa. Del resto 600.000 euro, questo l’ammontare del rischio sanzione, è sicuramente una cifra inferiore agli interessi di un pagamento dilazionato. Così la Provincia ribelle sfora il Patto, consapevole dei rischi ma pronta a correrli, sperando che la finanziaria possa allentare un po’ i cordoni di una borsa davvero troppo stretta.