Il Consiglio regionale andato a vuoto questa settimana ha minato anche l’iniziativa del referendum no triv in Abruzzo. Lo spiega il prof. Enzo Di Salvatore.
“Il rinvio sine die della seduta del Consiglio regionale dell’11 agosto, nel corso della quale si sarebbe dovuto discutere di una risoluzione urgente per tentare di fermare “Ombrina mare” e le trivelle entro le 12 miglia marine” -affermano i No-Triv- è un chiaro indizio di instabilità politica che potrebbe determinare una serie di conseguenze sul piano del contrasto alla petrolizzazione da parte della nostra Regione”.
Paradossalmente, i lavori venivano aggiornati a settembre, alla ripresa delle attività del Consiglio regionale, mentre a Roseto degli Abruzzi ben 5.000 persone partecipavano al “No Triv – Concerto per l’Adriatico”.
Per rimediare, chiedono i No Triv, occorre un Consiglio regionale straordinario e urgente solo per votare sulla risoluzione per il referendum anti-trivellazioni. Già ora è forse troppo tardi.
EDITORIALE: La coerenza di Monticelli
Chi l’ha detto che gli assenti hanno sempre torto?
Sono convinti di avere pienamente ragione, ad esempio, i tre aventiniani del centrosinistra. La loro, quella di bloccare il consiglio regionale, è stata una precisa e coerente scelta politica.
Nel caso di Luciano Monticelli del PD poi la coerenza è… granitica!
Lui è davvero convinto che se non arrivano i soldi per il festival di strada di Pineto, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese può anche morire.
L’ex sindaco di Pineto, per la sua coerenza, è diventato anche una bandiera del movimento abruzzese No-Triv.
Ma la sorte beffarda ha voluto che proprio la sua coerente assenza dal Consiglio Regionale abbia affossato (come abbiamo appena saputo) il referendum contro Ombrina.
Forse non lo sapeva, non era informato. E’ lo scotto della coerenza. Che, dicono a Napoli, certe volte è… la virtù dei fessi.