Referendum Trivelle. In Abruzzo domani più di un milione di elettori possono votare dalle 7 alle 23. Nel pomeriggio l’insediamento dei 1639 seggi. “Battiquorum” per i proponenti.
Hanno diritto al voto tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età e gli italiani residenti all’estero, secondo le normali procedure di voto.
In Abruzzo sono 1.054.304 gli aventi diritto, 510.152 i maschi e 544.152 le donne. 23.480 i giovani abruzzesi che potranno votare la prima volta. 1639 i seggi elettorali che si insediano da oggi: 462 in provincia di Chieti, 409 in quella di L’Aquila, 395 in quella di Pescara e 373 in quella di Teramo. Molte scuole sono rimaste chiuse nella giornata odierna per l’avvio delle operazioni preliminari. Oggi giornata di riflessione con il divieto della propaganda referendaria. Domani si potrà votare dalle 7 alle 23. L’elettore, per votare, deve recarsi presso la sezione di iscrizione nelle liste elettorali, indicata sulla tessera elettorale personale, ed esibirla unitamente a un documento di riconoscimento. Nel caso la tessera elettorale venga smarrita o non risulti più utilizzabile, per l’esaurimento di tutti gli spazi relativi all’apposizione del bollo della sezione, occorre, prima di presentarsi a votare, richiedere una nuova tessera al comune, i cui uffici resteranno aperti anche domani fino alla chiusura dei seggi; i fuori sede potranno votare nel proprio Comune di residenza o iscrivendosi come “rappresentanti di lista” nel Comune in cui studiano o lavorano. Si vota in tutta Italia, non solo nelle regioni che hanno promosso il referendum. Le percentuali sull’affluenza alle urne saranno riferite alle tre rilevazioni della domenica alle ore 12, 19 e 23 (ora di chiusura delle operazioni di voto). Le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di domenica, subito dopo la chiusura delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti, determinante per la validità del referendum: il cosiddetto “quorum” del 50% degli aventi diritto +1.
In caso di successo del “Sì” si otterrà la cancellazione della norma che consente alle società di idrocarburi di continuare le operazioni fino ad esaurimento del giacimento di petrolio o di gas. Altrimenti l’attuale normativa resterà in vigore.