Parco costa teatina: il pasticcio della Regione, secondo Mauro Febbo, presidente della commissione vigilanza e consigliere regionale, non ha limiti. Lo si legge in una nota inerente tematiche correlate come quella di Ombrina.
“Ormai siamo alla farsa e alla confusione più totale, tutto a discapito di un territorio strategico qual è quello della provincia di Chieti. Dopo il parere favorevole della conferenza di servizi del ministero alla concessione ad Ombrina Mare – spiega Febbo – non vi sono più motivi logici per portare avanti il progetto del Parco, sia in termini ambientali sia come strategia turistica per la costa dei trabocchi. Il Partito Democratico ha peccato di presunzione, poiché il sottoscritto aveva già nel 2012 chiuso la perimetrazione del Parco, trovando un accordo con l’allora direttore generale Grimaldi del ministero dell’ambiente. Quel progetto fu affossato dagli stessi dirigenti del Partito Democratico che oggi al governo della regione fanno finta di volere il Parco. Infatti oggi paradossalmente assistiamo ad una vera e propria sceneggiata, con la Regione Abruzzo che prima avalla la perimetrazione del Parco nazionale della Costa Teatina fatta dal commissario Pino De Dominicis e che oggi, invece, si presenta al ministero dell’ambiente a Roma, chiedendo di rivedere i limiti e l’estensione di quella perimetrazione. Quindi sbugiardando e bocciando clamorosamente il lavoro compiuto dal commissario, nominato dalla stessa Regione. Attendiamo di sapere il costo dell’incarico squisitamente politico. Inoltre anche lo stesso sottosegretario Mazzocca, delegato alle politiche ambientali, prende le distanze dalla posizione e dal tavolo romano voluto dal suo presidente. Pertanto – conclude Febbo – invito sia D’Alfonso sia la sua maggioranza ad assumere un atteggiamento responsabile e chiaro soprattutto su temi ambientali e turistici, poiché sul futuro della costa dei trabocchi ad oggi aleggiano solo confusione e promesse non mantenute. Altrimenti saremo costretti a chiedere l’intervento dei sui amici ‘Ufo’.”