Si è conclusa ieri la “Conferenza programmatica – Abruzzo 2030”, organizzata dal Pd regionale presso lo spazio Agorà a Piazzano di Atessa.
Due giorni intensi, si legge nella nota del Pd, che hanno visto la adesione totale di oltre 600 partecipanti, moltissimi rappresentanti istituzionali, militanti del Pd e cittadini, imprenditori, sindacalisti e rappresentanti di categoria.
“Una comunità corposa che ha animato la prima giornata, dedicata al lavoro dei tavoli tematici, (Industria 4.0; scuola e università; la nuova sanità; ricostruzione Casa Italia; ambiente, agricoltura; territori, città metropolitane e riforme istituzionali; cultura e turismo; collegamenti; lavoro; il partito; e welfare), producendo dei documenti puntuali e una serie di riflessioni e proposte significative; e la seconda, alla quale sono state affidate le riflessioni e le conclusioni. Sul palco sono saliti, fra gli altri, la senatrice Stefania Pezzopane, gli europarlamentari Andrea Cozzolino e Pina Picierno e il presidente della Regione Luciano D’Alfonso”.
“È stato un vero successo, oltre ogni aspettativa – dichiara il segretario regionale Pd Marco Rapino, nel suo intervento conclusivo -. La cosa più emozionante è stata vedere più di 400 persone sedute attorno a 12 tavoli mentre discutevano animatamente sui progetti per l’Abruzzo e poi trovare una sintesi guardandosi negli occhi, e non cliccando un mouse. Ciò che è emerso in questi giorni non è un semplice elenco di proposte, ma un metodo che il Pd deve adottare. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno preso parte a questa conferenza programmatica, durante la quale sono state prodotte oltre 100 pagine di documenti. Il mondo è incredibilmente cambiato in questi mesi e a noi spetta il compito di comprenderne le evoluzioni e concepire gli strumenti per stare nella modernità. Penso al bonus 18 anni di Renzi, che ci permetterà di creare intere generazioni in possesso di cittadinanza digitale. Il Pd deve guidare questi processi, non subirli e ciò che ha fatto il governo regionale in questi anni di amministrazione dimostra che siamo stati in grado di produrre fatti e non slogan. Spesso ci facciamo male con guerre interne e liti, mentre le proposte concrete e i risultati dovrebbero essere il nostro vero campo di confronto. E il lavoro di ieri dimostra che una visione complessiva comune ci caratterizza. Ogni tavolo ha prodotto idee. Sulla sanità è emersa la necessità di andare verso un’azienda sanitaria unica; per l’agricoltura si è discusso di come trasformare la terra in un’opportunità di lavoro per i giovani. Il tavolo sulla cultura, che contava più di 40 iscritti, ha ribadito, ad esempio, come la film commission possa essere un volano di crescita per tutti. Un intero tavolo era dedicato al tema di Industria 4.0. E poi l’ambiente, dove al centro della discussione c’è stato il nostro mare e la proposta di un “Parco dell’Adriatico”, ma anche le aree interne. Poi ancora “territori e città metropolitane”, ricco di spunti e riflessioni, dalla Nuova Pescara a L’Aquila capoluogo. E il nodo cruciale del lavoro e il welfare. Su questo tema, uno dei più sentiti, è stato fatto tanto in questi anni di governo di centrosinistra, basti pensare che ci sono un milione di posti di lavoro in più, ma la strada è ancora lunga e solo attraverso una seria sburocratizazione potremo cogliere la sfida che ci lancia il futuro”.
“Il partito deve diventare infrastruttura in grado di leggere la realtà e narrare i risultati – è stato l’appello del Presidente D’Alfonso nel suo intervento –. Sono 512 mila in Abruzzo i percepenti reddito da lavoro, il miglior dato dal 2002. Sono 127 mila le imprese attive. 8 mila i dottori di ricerca nelle imprese e nella pubblica amministrazione. 2 mila le invenzioni industriali. 700 mila gli ettari di montagna, che rappresentano una risorsa ma anche territori esposti a fenomeni franosi. 365 gli alberi monumentali. 1 milione e 703 mila gli abruzzesi nel mondo. 6 milioni le presenze turistiche annuali e 12 milioni i potenziali visitatori che si informano sull’Abruzzo. Sono 40 mila tra inoccupati e disoccupati coloro che hanno bisogno di una risposta di lavoro. Il partito deve coltivare l’immaginazione per costruire idee capaci di aumentare la ricchezza e poi pensare a come distribuirla. Per fare questo, il partito deve avvalersi delle esperienze e mettersi in ascolto della società. Dobbiamo anticipare il futuro, come sta avvenendo sulla questione delle città metropolitane, dove sempre meno conterà il suolo di appartenenza e tenderanno a sparire i confini e sempre più conterà il flusso delle relazioni ed il patrimonio delle idee. Sono le idee che mettono in moto lo sviluppo. I risultati di 1400 giorni di governo nazionale e di 40 mesi di governo regionale sono senza precedenti, ma occorre un partito che sappia far emergere la capacità di giudizio e creare opinione. Dobbiamo diventare come una grande placenta – ha concluso il governatore, riferendosi alle candidature per le elezioni politiche – capace di accogliere tutte le proposte e tutte le opinioni, facendo prevalere coloro che effettivamente rappresentano un valore sociale. In ogni collegio per vincere servono 3000 voti aggiuntivi, e su 150 mila abitanti non sono un obiettivo impossibile se sapremo scegliere i migliori”.
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