Turismo: Pescara la “porta” d’Abruzzo . Presentate le linee guida del Piano marketing dell’Amministrazione comunale per il turismo. Il documento è stato elaborato in condivisione con la DMC Le Terre del Piacere.
“La programmazione è una cosa importante nella vita di un’azienda, pubblica o privata che sia e di una famiglia – dice il sindaco Marco Alessandrini – Non entro nello specifico del piano che è giusto che venga illustrato da chi lo ha redatto, voglio sottolineare che il piano marketing che ci prepariamo a varare è programmazione. Non resterà in un cassetto, abbiamo necessità di vederlo a regime al più presto per guadagnare nuovi mercati e recuperare quelli messi a rischio dalle criticità che oggi la città vive”.
“Si tratta di un’iniziativa che che nasce da un confronto con la DMC Terre del Piacere ed è un accordo fatto con gli addetti ai lavori per dotare la città di un piano marketing turistico che sia strategico e concreto – dice l’assessore al Turismo Giacomo Cuzzi – Negli anni scorsi abbiamo visto troppi piani “fai da te”, il turismo non è stato mai concepito come un comparto economico ampio e da connettere ad altri comparti, un’industria insomma. Scontiamo l’assenza di programmazione scientifica come deve invece essere e come accade altrove, poco lontano da noi. Ora abbiamo fatto un passo avanti con gli attori che si occupano di turismo, perché crediamo che tutti gli elementi evocativi debbano essere convocati affinché il turismo diventi davvero un’occasione di ripresa economica. Il piano si rivolge ad una dimensione che va oltre i confini pescaresi, perché ci vogliamo candidare ad essere la porta dell’Abruzzo, ma crediamo che questa dimensione non possa essere solo regionale, per questo il piano guarda all’Italia e anche al contesto europeo e internazionale da dove arrivano i turisti che negli ultimi anni ci hanno scelto perché ci hanno trovato da soli. Lo faremo con una programmazione scientifica del lavoro e riqualificando anche le nostre debolezze, con programmazioni fatte a misura per la città, ma in una visione d’insieme rispetto al territorio intorno. Un lavoro qualificante per tutti coloro che operano in questo settore, avendo a che fare ogni giorno anche con delle criticità che ci sono, come la recettività della nostra città dove ci sono pochi alberghi. Bisogna investire su questo settore in maniera forte: il piano costruisce una visione diversa della città e sarà la visione da cui dovranno partire tutte”.
Il servizio sulle linee guida per il turismo:
“E’ la prima volta che la costruzione del piano di marketing per il turismo viene concertata fra un ente pubblico e operatori privati – sottolinea Emilio Schirato, presidente della DMC – Ed è anche la prima volta che Pescara si troverà con altre realtà vicine, come Chieti, ricompresa in uno stesso piano. Fino a oggi il territorio cittadino è andato avanti alla cieca e ha vissuto sempre di una forma di turismo business, non ha avuto altre forme organizzate di turismo, né marino, o per lo shopping, o culturale. Questa mancanza impone che la città trovi dei nuovi mercati, ecco perché è fondamentale partire da Pescara per arrivare all’Abruzzo. Per poter organizzare il turismo si deve avere una mission, quindi sapere cosa fare da grandi e si deve avere una vision, ovvero un piano per farlo. Due grandi obiettivi che per la prima volta si decidono concordemente. La DMC donerà al Comune il piano con l’obiettivo che venga attuato, perché partiremo da basi scientifiche per arrivare a soluzioni e interventi condivisi. Redatto il documento, insieme attueremo le linee guida e poi allargheremo il piano marketing al territorio, all’area vasta. Le linee tengono presenti tutte le vocazioni cittadine: mare, arte, fiume, cultura, culto, infrastrutture, c’è di tutto del territorio, linee che potranno tradursi in azioni concrete da subito, per il 2016”.
“La forza di Pescara viene dalla eco che hanno avuto gli eventi che vi accadono – aggiunge Claudio Ucci, direttore della DMC – Eventi da cui partire per portare gente a Pescara e farla restare perché scelga fra le vocazioni del territorio la propria ragione di visitarla. Il piano parte dalla promozione e dallo sviluppo integrato del territorio: si rivolge infatti anche Chieti e ai Comuni intorno alla città. Pescara punterà a diventare la porta d’Abruzzo, perché ad oggi Pescara è la destinazione-Abruzzo a tutti gli effetti: chi arriva in Abruzzo atterra, o approda, o esce a Pescara, la città snodo per tutte le direzioni. Dobbiamo cominciare a capire che per questa posizione e per l’intermodalità siamo i primi ad incontrare il mondo che entra in Abruzzo. Dunque Pescara deve saper comunicare a livello internazionale, perché oggi non lo fa. Altro obiettivo è operare in sinergia fra imprenditori pubblici e privati, perché è l’unico modo per concepire un’azione collegata al territorio. Nelle linee guida si lavorerà sui distretti, i cluster. L’individuazione è un’operazione di analisi a tavolino iniziata da sei mesi e ci consentirà di andare a catturare i turisti direttamente dai mercati di provenienza. I distretti di riferimento guardano all’aeroporto, in cui Pescara dovrà far sentire comunque la sua linea sulle scelte; c’è un distretto portuale che significa infrastruttura porto ma anche valorizzazione del borgo marino pescarese; il distretto fluviale, perché il Pescara è un elemento capace di intecettare fattori di internazionalizzazione; il distretto del mare, inteso non come risorsa principale della città, ma come dimensione capace di far emergere anche tutto il territorio circostante; il distretto commerciale, dobbiamo far tornare la gente a fare la spesa a Pescara, avviando un concetto di centro commerciale naturale che sia arricchito da eventi e animazione; il distretto ambientale lo abbiamo identificato nella pineta pescarese, enorme polmone verde che funziona; infine c’è un distretto virtuale, costituito dalle opportunità di lavoro innovative, dalle start up, da una creatività che a Pescara appartiene. Un esempio a cui guardare è Barcellona: si è puntato sulla città per esaltare tutto il territorio. Può accadere anche a Pescara. Il piano pone le fondamenta di una cabina di regia che opererà scelte condivise e valuterà l’attuazione degli interventi e strategie decisi con gli stakeholder del territorio”.