In Abruzzo per il mare inquinato la stagione 2016 si aprirà con il divieto permanente di balneazione in 8 punti (4 a Ortona, 2 a San Vito e uno ciascuno a Torino di Sangro e Roseto). Altri 10 partiranno con i divieti.
Il Forum H2O, con Nuovo Senso Civico, Pescara Punto Zero e Zona 22, ha evidenziato i dati in base alla classificazione 2016 delle acque di balneazione da parte della Regione Abruzzo. Otto tratti di costa (quattro ad Ortona, due a S. Vito Chietino e uno a Torino di Sangro e Roseto) saranno permanentemente chiusi alla balneazione nel 2016 in quanto hanno raggiunto il quinto anno consecutivo di classificazione nella categoria peggiore, qualità “scarsa”. E’ il dato contenuto nell’allegato B della delibera di Giunta regionale 148 dello scorso 10 marzo, pubblicata sul sito della Regione Abruzzo, che attesta l’enorme danno, spiega il forum H2O, recato all’economia turistica dal mancato rispetto delle direttive comunitarie in anni nei quali non si è intervenuti su fiumi e depuratori. Tra i dieci tratti di costa che partiranno col divieto di balneazione dal primo maggio e che potranno essere revocati solo dopo due analisi consecutive a dare esito favorevole e l’adozione di concrete misure di risanamento, anche quello che a Pescara va da Hai Bin alla Madonnina (tratto ex via Mazzini e via Balilla). Il forum spiega di avere avvisato già due anni fa tanti amministratori che, secondo gli esponenti H2O, “hanno preferito voltarsi dall’altra parte”.
“Balneazione, in Abruzzo i nodi sono arrivati al pettine”, questo il commento di Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Nuovo Senso Civico, Pescara PuntoZero e Zona 22 alla Delibera di Giunta Regionale n.148/2016 che contiene la classificazione 2016 delle acque di balneazione della regione.
Come già avviene da anni in primavera, prima della stagione balneare che inizia il primo maggio, il Forum acqua provvede ad elaborare e divulgare i dati ufficiali relativi alla balneazione. L’Abruzzo partirà con 18 tratti di costa chiusi alla balneazione, più del 15% dei segmenti in cui è suddivisa la sua costa ai fini della balneazione. Di questi, 8 saranno chiusi per tutta la stagione estiva 2016 perché hanno raggiunto i 5 anni consecutivi di classificazione nella categoria “scarsa”; gli altri potranno essere riaperti solo dopo analisi confortanti e dopo la risoluzione delle cause che hanno determinato le criticità per quanto riguarda le analisi degli anni scorsi.
“Ricordiamo – dicono dal forum H2O – che la classificazione viene fatta sulla base delle indicazioni dell’Unione Europea contenute nella Direttiva 7/2006/CE che ha chiesto agli Stati Membri di classificare ai fini della balneazione le acque dei singoli tratti di costa in 4 classi di qualità: eccellente; buona; sufficiente, scarsa. La classificazione ai fini della balneazione tiene conto esclusivamente dell’inquinamento di tipo microbiologico, verificando l’entità della presenza di Escherichia coli ed enterococchi. I dati ottenuti nel monitoraggio annuale vengono aggiunti a quegli degli anni precedenti ai fini della classificazione (come detto la classificazione 2016 è avvenuta tenendo conto dei dati di quattro anni di monitoraggio, dal 2012 al 2015). Poco meno della metà dei tratti costieri abruzzesi, il 49,1%, è nella qualità migliore, la categoria “eccellente”. Poco meno del 20% è nella categoria “buono”, quasi il 15% nella categoria “sufficiente” e il 16,5% nella categoria scarso.”
Il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Nuovo Senso Civico, Pescara PuntoZero e Zona 22 chiedono di:
– informare dettagliatamente e costantemente i cittadini sullo stato delle acque di balneazione, con l’affissione dei cartelli esplicativi e pubblicizzando sempre di più i due portali, quello del Ministero della salute e quello dell’ARTA su cui è possibile consultare tutti i dati.
– cercare in ogni modo di accertare le responsabilità degli amministratori delle società di gestione che si sono succeduti negli anni della gestione fallimentare delle società di gestione del servizio idrico integrato.
– promuovere una partecipazione ampia della società abruzzese nella definizione degli strumenti di gestione come i Piani d’Ambito (dove si decidono gli investimenti) e il Piano di Tutela delle Acque (dove si determinano le regole.
– concentrare le poche risorse disponibili nelle infrastrutture alle attività di bonifica, disinquinamento del territorio. Basta nuove grandi strade, mega porti e nuove ed inutili grandi opere, Apriamo i cantieri di depuratori, fitodepuratori, rinaturalizzazione delle sponde ricreando fasce di vegetazione ripariale degne di questo nome e creiamo lavoro per far tornare bello il nostro Abruzzo.
– pubblicizzare i risultati dei controlli svolti sui depuratori da province ed ARTA.
– fermare le nuove captazioni sui fiumi che diminuendo le portate abbattono la loro capacità di auto-depurazione.
– i comuni promuovano la partecipazione diretta dei cittadini alla sorveglianza e alla gestione dei corsi d’acqua con progetti specifici.
Di seguito la tabella con l’elenco delle acque classificate non balneabili
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Il Video :
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