Dragaggio porto Pescara: Febbo prepara un esposto per denunciare quelle che definisce “violazioni” del Comitato Via.
Il presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, ha preparato un esposto per denunciare quelle che definisce “violazioni” del Comitato Via. Di seguito il comunicato in cui Febbo spiega il perché dell’esposto che sarà presentato, tra gli altri, alla Procura della Repubblica de L’Aquila.
“Ora basta, – taglia corto Mauro Febbo – oggi stesso firmerò un esposto da notificare alla Procura de L’Aquila, al Provveditore Interregionale per le Opere Pubbliche, ai membri della commissione Via che hanno firmato, al Ministero responsabile procedimento Via e alla Commissione Europea, per chiarire quanto deciso dal Comitato Via regionale riunitosi martedì scorso 15 dicembre sull’iter del dragaggio del Porto di Pescara e, quindi, verificare se le stesse possano configurarsi quali reati perseguibili dal Codice di procedura penale. Ho dato mandato ai miei uffici – sottolinea Febbo – di preparare un esposto con l’obiettivo di evidenziare una serie di violazioni che se confermate sarebbe di una gravità inaudita. Nel specifico il Direttore generale della Regione, l’avvocato Cristina De Gerardis, che presiede il tavolo del Comitato Via, è stata talmente brava, solerte e veloce da inserire fuori sacco e far esaminare tra i punti all’ordine del giorno anche il procedimento relativo al dragaggio del porto di Pescara prima addirittura dell’emanazione del relativo bando di gara previsto per il 22 dicembre prossimo. Una decisione del tutto arbitraria e illegittima poiché si riscontrano gravi violazioni sia per quanto riguarda i principini della trasparenza sia soprattutto sull’iter procedurale poiché si paleserebbe un evidente contrasto con i dettami dalla Legge regionale n. 1/2012 art. 63 (pubblicazione almeno 7 giorni prima e comunicazione ai consiglieri regionali). Non solo, il giudizio espresso dal Comitato potrebbe essere illegittimo anche nel merito poiché non è assolutamente vero che la manutenzione del dragaggio del Porto di Pescara e la movimentazione sommersa non sia oggetto di decisone de Comitato Via. Infatti il giudizio espresso dal Comitato è del tutto infondato e palesemente abusivo poiché basta leggere semplicemente il comma 11 richiamato nel giudizio espresso (all’art. 6 del D.Lvo 152/06) dove si evince quali sono i singoli interventi esclusi dal Comitato Via. Una norma che sia la Gerardis sia tutti i membri di commissione VIA in qualità di dirigenti pubblici e professionisti abilitati conoscono senz’altro. Tutto questo – continua Febbo – conferma ciò che in più riprese avevo denunciato: il Presidente della Regione aveva nominato 3 componenti del Comitato Via, togliendone di fatto la competenza al Consiglio regionale; l’avvocato Gerardis, che firma l’ordine del giorno e presiede la commissione VIA, è anche responsabile della trasparenza della corruzione e dell’Urp ed è la prima che non applica le norma sulla partecipazione e trasparenza stabiliti dalle norme regionali nazionali e comunitarie. Ricordo come anche lei sia stata scelta solamente dal presidente, e oggi rappresenta il dominus della struttura regionale e di conseguenza del Comitato Via un organo che proprio in virtù delle sue competenze ricopre un ruolo fondamentale per il funzionamento della nostra regione. La mia presa di posizione, che fa seguito all’esposto presentato alla Comunità europea per mettere in evidenza le enormi criticità intorno ai lavori di dragaggio del Porto di Pescara non vuole essere da ostacolo a un percorso indispensabile per la vita economica non solo della città ma dell’intero Abruzzo ma proprio per questo è un richiamo a tenere alta l’attenzione da parte di tutti gli organi competenti. Per questo è necessario continuare a vigilare e a tenere alta la guardia onde evitare che si combini qualche altro “pasticcio” che causi ulteriori e non più accettabili ritardi: Pescara e l’Abruzzo non possono permetterselo. Mi aspetto a questo punto – conclude Mauro Febbo- che anche le associazioni ambientaliste, finora rimaste colpevolmente in silenzio, facciano sentire la propria voce e prendano una posizione forte nei confronti della Regione come avveniva in passato”.
E non si è fatta attendere la risposta del vice sindaco di Pescara, Enzo Del Vecchio.
“Sulla strada della rigenerazione del porto di Pescara non di rado si sono incontrati soggetti ad essa contrari ed oggi se ne aggiunge un altro. Sicuramente di peso, per il ruolo che riveste, come il presidente della Commissione di vigilanza del Consiglio regionale Mauro Febbo.
Con un comunicato ricco di contraddizioni e inesattezze, il che denota la mancata conoscenza del problema, contesta l’operato del Comitato VIA e soprattutto denuncia l’avvio di una gara per un’opera pubblica che risulta essere completamente estranea all’argomento sottoposto allo stesso Comitato. Le operazioni di dragaggio del porto di Pescara hanno necessità di essere completate nella loro originaria formulazione di gara che è stata aggiudicata nel 2014 alla società LMD spa di Malcontenta (Venezia) per consentire il recupero di sicurezza e navigabilità del porto canale e della darsena commerciale.
La procedura cui si riferisce Febbo nel suo esposto è stata pubblicata dal Provveditorato alle opere pubbliche dell’Abruzzo sul sito regionale in data 19 novembre 2015, e si riferisce alla verifica di assoggettabilità alla VIA per ulteriori lavorazioni afferenti il progetto relativo ai lavori di manutenzione del dragaggio del porto di Pescara affidato nel dicembre 2014. Le affermazioni di Febbo circa il fatto che sarebbe stata bandita la gara senza la preventiva autorizzazione non è solo falsa ma anche tardiva perché la gara dei lavori di cui all’esposto è stata bandita nel mese di ottobre 2014 e i lavori aggiudicati a dicembre dello stesso anno.
L’auspicio e l’invito che rivolgo al Presidente Febbo non è di intralciare il legittimo svolgimento dei lavori del porto di Pescara ma di sostenerne l’iter realizzativo che rappresenta comunque un volano economico importante per l’intera regione”.