Salta il consiglio comunale straordinario di Pescara riguardante l’inquinamento del mare e la questione della balneabilita’. Bagarre in aula, ieri sera.
Presenti in aula anche numerosi cittadini. Non sono mancate le proteste da parte del pubblico. La seduta ha preso il via poco dopo le 17 di ieri ed e’ stata interrotta dopo alcuni minuti dal Presidente del consiglio comunale, Antonio Blasioli, in seguito al rifiuto dell’opposizione di togliersi la maglietta con la scritta “Alessandrini dimettiti”. La scena si e’ ripetuta dopo un’ora: i consiglieri del centro destra si sono rifiutati per la seconda volta di rimuovere le t-shirt e il consiglio e’ stato nuovamente sospeso ed aggiornato. Alle 20 e’ ripreso ma il presidente Blasioli, preso atto dell’impossibilita’ di avviare i lavori, ha chiuso definitivamente la seduta. Leggi anche questo articolo
Non è mancata la pioggia di critiche dell’opposizione sull’operato del presidente Blasioli, reo, secondo i consiglieri di opposizione, di aver gestito male la situazione. Enrica Sabatini, del M5 Stelle non risparmia bordate né a destra né a sinistra, Forza Italia, per bocca di Vincenzo D’Incecco, attacca direttamente Blasioli perché si sarebbe appellato, secondo il consigliere, ad un presunto passaggio nel regolamento comunale per quel che riguarda le fatidiche magliette, che non c’è. Antonio Blasioli, ribatte a sua volta alle critiche, precisando di essere stato costretto dalla situazione e dalla bolgia, ad interrompere il Consiglio e che nulla è stato fatto per andare in soccorso del sindaco Alessandrini. Dice si aver agito con correttezza e precisa di essere il garante di tutta l’assise. Quella di ieri, secondo Blasioli, avrebbe dovuto essere una seduta importante per parlare con le parti interessate ed informare i cittadini sullo stato del mare, su ciò che è stato fatto, invece non si è riusciti a fare questo proprio, a detta di Blasioli, della bagarre che si è creata in aula.
I commenti dopo la seduta di ieri:
Enrica Sabatini (M5Stelle)
“Ho chiesto personalmente in aula alla destra – sottolinea afferma Enrica Sabatini capogruppo M5S – di levarsi la maglia per permettere lo svolgimento del consiglio, anche in rispetto dei numerosi cittadini accorsi. Dopo il no, ho chiesto poi alla sinistra lo stesso rispetto per la cittadinanza, autorizzando comunque l’avvio del consiglio. Il no di entrambi e’ l’esempio di come le ripicche di partito siano piu’ importanti della salute pubblica”. “Una scena squalificante quella di oggi – commentano i consiglieri pentastellati – una lotta muscolare che ha dato spazio solo alla “forma” sacrificando la sostanza ed i contenuti, che avrebbero dovuto essere il fulcro di questo consiglio comunale cosi’ sentito dai pescaresi. Un’occasione persa – concludono – per sancire le responsabilita’ di questo capitolo nero della storia pescarese. La citta’ ha pagato l’irresponsabilita’ della sinistra prima e la testardaggine della destra poi e nessuna risposta ad oggi e’ stata ancora data. E’ incredibile”.
Lorenzo Sospiri (Forza Italia)
“L’obbligo di informare la popolazione dell’emergenza balneazione in atto, all’indomani della rottura della condotta di via Raiale del 28 luglio scorso, con lo sversamento di 30milioni di litri di liquami e feci nel mare, era del Comune e della Regione Abruzzo – afferma il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Lorenzo Sospiri -. All’Asl non e’ stato chiesto un parere sull’uso dell’Oxystrong, per ripulire l’acqua dai batteri; l’Arta, che lo sapeva, non ha mai autorizzato, ma ha solo espresso un parere positivo circa l’utilizzo dell’acido”. Sospiri, inoltre, sostiene che dalla riunione fiume della Commissione regionale Vigilanza, convocata dal Presidente Mauro Febbo, e’ emerso che “durante l’emergenza balneazione, nel mese di luglio, l’ospedale civile di Pescara ha registrato 70-80 accessi in piu’ nel Pronto soccorso pediatrico, rispetto allo stesso periodo del 2014, per patologie come gastroenteriti, patologie dell’orecchio e dermatiti, e questo senza disporre di uno studio epidemiologico con i dati dei medici o pediatri di famiglia”.
Berardino Fiorilli (Associazione Pescara Mi Piace)
“Doveva essere il giorno del chiarimento pubblico – commenta Beardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’ -, il giorno in cui il sindaco Alessandrini avrebbe dovuto assumersi le proprie responsabilita’ dinanzi alla citta’, spiegare perche’ la condotta si e’ rotta il 28 luglio, perche’ ha deciso di non informare la cittadinanza che era in corso uno sversamento di liquami, perche’, quando ha ricevuto dall’Arta la certezza della non conformita’ delle acque, che erano inquinate, ha scelto di non dirlo alla citta’ e di non rendere nota l’ordinanza di divieto di balneazione. E invece nulla di tutto cio’: col pretesto di non gradire le magliette ironiche, democraticamente e opportunamente indossate dai consiglieri di centro-destra, il sindaco Alessandrini e la sua maggioranza hanno preferito la via della fuga strategica impedendo lo svolgimento del Consiglio, e impedendo a me e ad altri cittadini, che si erano regolarmente iscritti, di parlare e di porre domande. Il sindaco Alessandrini ha preferito evitare il confronto, scoraggiando gli stessi cittadini con inutili, defaticanti rinvii legati a ipotesi inverosimili”.
Paolo Leonetti (Comitato tutela cittadini danneggiati da acque inquinate)
“Quello che è successo è una fuga dell’amministrazione di Pescara dall’evidenza dei fatti”. Lo ha detto Paolo Leonetti del Comitato tutela cittadini danneggiati dalle acque inquinate. “Eravamo pronti a mostrare foto e referti medici che dimostravano la correlazione tra dermatiti, gastroenteriti e congiuntiviti che hanno colpito circa 40 famiglie rivoltesi a noi e l’inquinamento del mare – ha detto Leonetti – Avremmo chiesto al sindaco con quale faccia non ha emesso il divieto di balneazione, pur conoscendo lo stato del mare, con quale faccia se ne è andato in vacanza, dichiarando di essersi dedicato alla lettura dell’Elogio dell’ozio, mentre le mamme erano costrette a correre in ospedale con i bambini, e gli avremmo chiesto di fare un passo indietro”.
Blasioli di difende dalle accuse di parzialità: il servizio del Tg8