Un consiglio regionale – quello che dovrebbe arrivare entro il 31 dicembre all’approvazione del bilancio e del documento di programmazione economica – partito e subito stoppato questa mattina fra le polemiche e in un contesto di alta tensione. Si preannuncia una lunga maratona.
Già alle 10 – un’ora prima della convocazione ufficiale della seduta consiliare – i consiglieri del M5s hanno occupato i banchi della giunta in aperta polemica con la maggioranza, accusata di non avere reso pubblici e disponibili i capitoli di bilancio chiesti da due settimane. Piena solidarietà ai grillini è stata espressa dai consiglieri di centrodestra, con Mauro Febbo di Forza Italia che ha attaccato a tutto campo l’azione politica – definendola una “farsa” – del presidente Luciano D’Alfonso.
Le critiche di Forza Italia – “Si conclude un anno orribile, con una Finanziaria orribile, che contraddistingue una Regione che, come confermano tutti i dati tendenziali economici, sta arretrando in controtendenza rispetto alla gestione Chiodi”, ha rincarato il Capogruppo Lorenzo Sospiri: “Nel 2016 – aggiunge Sospiri – in Abruzzo ci saranno meno servizi ospedalieri, meno ospedali nelle aree interne e meno pronto soccorso. Gravissima la revoca dei 28 milioni destinati ai Comuni per il dissesto idrogeologico. Un disastro che abbiamo tentato di contrastare e oggi, come nei giorni scorsi, daremo battaglia sui documenti di programmazione finanziaria. È la filosofia stessa della finanziaria che va cambiata: da una manovra fatta di sole tasse, vecchie e nuove seppur mascherate, a una finanziaria che punti alla riduzione delle tasse e allo sviluppo”.
Tensione M5s-D’Alfonso. La tensione è continuata a salire quando il presidente D’Alfonso ha cercato di riappropriarsi della sua sedia, occupata da Sara Marcozzi del M5s. Scontro aperto, poi, tra Febbo e il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, quando quest’ultimo ha deciso di spostare la seduta nella sala Commissioni. Irremovibili, a oltranza, sui banchi della giunta, i consiglieri del movimento 5 stelle, che alla fine hanno abbandonato la seduta in segno di protesta con questa motivazione: “Alla nostra azione dimostrativa a tutela dei soldi degli abruzzesi è seguita una azione violenta da parte del Presidente Luciano D’Alfonso. Abbandoniamo l’aula perchè non ci sono stati consegnati i capitoli di bilancio, dunque non c’è niente di cui discutere. Il Gruppo Consiliare esprime solidarietà alla collega Sara Marcozzi, unica donna in Consiglio.”
La replica del Pd – “L’ennesimo teatrino inscenato dal Movimento 5 Stelle per impedire lo svolgimento dei lavori del Consiglio Regionale è un vero e proprio delitto di vilipendio, non solo a carico dell’assise istituzionale, bensì nei confronti dell’intero popolo abruzzese.”. scrive il capogruppo dei Democratici, Sandro Mariani. “L’atteggiamento irresponsabile – attacca ancora Mariani – di impedire lo svolgimento di un’assemblea legislativa, denota inequivocabilmente quale sia il livello di attenzione di questi signori nei confronti dei nostri concittadini, lo sprezzo che hanno nei confronti delle istituzioni regionali e dunque dei problemi quotidiani che tra mille difficoltà, cerchiamo di affrontare e di risolvere. Non ci spaventano le intimidazioni – conclude Mariani – noi proseguiamo con il nostro lavoro, certi che in questa giornata porteremo a compimento il documento di programmazione regionale, nonché la legge di stabilità ed il bilancio di previsione della Regione, con cui nonostante i tagli e le pesanti imposizioni, continueremo a garantire i servizi ai nostri cittadini.”
La censura dell’Ufficio di Presidenza – In una nota, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio stigmatizza il comportamento di questa mattina del M5S, teso a impedire il regolare svolgimento dei lavori consiliari, come “lesivo degli interessi e dei diritti della Comunità Abruzzese, della dignità dell’Istituzione e dell’Assemblea tutta. Attuando un vero e proprio atto di forza, il M5S ha impedito ai Consiglieri regionali, sia di maggioranza sia di minoranza, di svolgere il loro ruolo di rappresentanti eletti dai cittadini. La conseguenza è che l’Ufficio di Presidenza, si legge nella nota, “ha già disposto l’applicazione del comma 5 dell’art. 53 del Regolamento, comminando, nei confronti dei Consiglieri del M5S, la sanzione della “censura”. Questo, al fine di garantire in futuro la regolarità delle sedute consiliari, nel pieno rispetto dell’Istituzione regionale, con l’evidenza che non sarà più consentito ad alcuno di offendere né le Istituzioni, né le persone”.
Il servizio del Tg8: