Contratti di Fiume: Il bilancio delle attività ad un anno e mezzo dall’insediamento della Giunta D’Alfonso, stamane nella seconda assemblea a Pescara.
L’Abruzzo é passato dai tre Contratti di Fiume riguardanti Tordino, Sagittario ed il bacino Tavo-Fino, a sedici iniziative attuali che riguardano anche l’Alento, Aterno, Arielli, Fino, Liri, Nora, Piomba, Sangro, Saline, Trigno, Pescara, Vomano-Mavone ed il contratto di foce dell’Alento. Nell’assemblea di questa mattina all’Aurum, il presidente D’Alfonso e l’assessore regionale con delega ai Contratti di Fiume Dino Pepe, hanno colto l’occasione per fare un primo bilancio su questo fondamentale strumento di programmazione negoziata rivolto alla riqualificazione dei bacini fluviali.
“Il Contratto di Fiume – ha sottolineato D’Alfonso – serve per farci comprendere come questo giacimento naturale, che abbiamo avuto in dono da Dio, da problema possa trasformarsi in opportunità. Se si vuole che funzioni sul serio bisogna evitare assolutamente la deriva della proceduralizzazione e fare in modo che la Regione ritrovi le ragioni dei suoi fiumi. Le risorse non mancano – ha concluso D’Alfonso – ma ci aspettiamo che a raccogliere la sfida sia anche il privato al quale é giusto dare spazio ed agibilità ma sempre nel quadro del rispetto del fiume come bene comune.”
Sull’argomento é intervenuto anche l’assessore Dino Pepe:
“Grazie alla costante e fattiva collaborazione tra la struttura regionale e gli Enti Locali l’Abruzzo ha visto crescere in maniera esponenziale il numero di iniziative legate ai Contratti di Fiume. Una crescita ragguardevole che va sostenuta ed incentivata.”
A tal proposito é stato ricordato che siano già disponibili risorse importanti sia nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale, sia nel Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.