C’è maretta in casa Lega. Il capogruppo della Lega in regione Abruzzo Vincenzo D’Incecco seppur non eletto difende il suo risultato a Pescara e quello del Carroccio in Abruzzo ma i malumori interni ci sono eccome e lo dimostra il comunicato stampa durissimo di Giuseppe Bellachioma, fondatore del partito in Abruzzo che senza mezzi termini ha chiesto le dimissioni del segretario regionale Luigi D’Eramo e l’azzeramento delle segreterie regionali e provinciali
“Ritengo necessario e oltremodo legittimo chiedere le dimissioni del segretario regionale della Lega Luigi D’Eramo, con relativo azzeramento di tutte le cariche regionali e provinciali, nonché della segreteria politica del partito e di ogni ulteriore vertice decisionale che ha contribuito a questa disfatta”.
A parlare è Giuseppe Bellachioma, fondatore del partito in Abruzzo, che si dice “addolorato per la perdita enorme di consensi in una regione
governata con ben sette consiglieri (ne erano dieci originariamente), quattro assessori e presidenti di commissioni in quota Lega”. Bellachioma, parlamentare uscente, aveva rinunciato a ricandidarsi alle politiche 2022. La Lega in Abruzzo ha raccolto l’8,28% di preferenze al Senato e l’8,05% alla Camera, perdendo così circa cinque punti percentuali rispetto alle Politiche del 2018, quando invece aveva ottenuto il 14,01% dei consensi al Senato e il 13,87% alla Camera.
“Alla luce dei risultati della Lega Abruzzo ottenuti in occasioni delle recenti elezioni politiche nonché della mancata rielezione del segretario regionale Luigi D’Eramo – spiega in una nota – mi corre l’obbligo, in qualità di fondatore del partito, di richiamare tutti ad un atteggiamento di coerenza e di responsabilità. È necessario un cambio di passo ora e non più tardi, perché aver preso 8 %, dopo aver toccato vette inimmaginabili di consenso, può essere solo l’inizio della fine per la Lega in Abruzzo, tenendo ben presente che fra un anno e mezzo ricorrono le elezioni regionali e non è consentito a nessuno di finire a distruggere un patrimonio politico faticosamente costruito in un decennio prima di arrivare al 28% delle regionali e al 35% delle europee”. Secondo Bellachioma la “Lega Abruzzo va riconsegnata ai bravi amministratori locali, ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri, ma ancor di più va restituita ai militanti che hanno messo cuore e passione (e spesso anche denaro proprio) per dimostrare spirito di appartenenza ad un partito che non ha più un’anima, dilaniato da litigi, fuoriuscite, abbandoni e con una gestione discutibile anche per quanto riguarda le nomine ed incarichi regionali e decisioni politiche incomprensibili e scellerate”.
Per la Lega in Abruzzo entra Alberto Bagnai. A livello nazionale, inutile nascondersi, è stata una debacle. I grandi esclusi sono appunto il segretario D’Eramo che oggi, stando ad alcune indiscrezioni, sarebbe da Salvini a Roma, e il capogruppo D’Incecco. La sua analisi del voto però non è negativa come quella di Bellachioma. Per lui nei dati va letto che l’Abruzzo si è piazzato al sesto posto in Italia per i consensi della Lega al senato. Certo, anche D’Incecco ammette che c’è stato un problema, ma secondo lui a livello nazionale.