Emergenza incendi discariche: La Ce risponde all’Aiuto (M5S Europa), autrice nei giorni scorsi di un’interrogazione a risposta scritta alla Commissione Europea sui provvedimenti in atto per arginare il fenomeno.
La risposta della CE non si é fatta attendere e parte con una premessa relativa ad una condanna della Corte di giustizia dell’Unione Europea che nel dicembre dello scorso anno fatta all’Italia con relativa penalità, per aver ulteriormente ritardato l’esecuzione della sentenza della Corte del 26 aprile del 2007, relativa alle discariche abusive sul territorio italiano, comprese quelle ubicate in Abruzzo. La Commissione ha inoltre precisato di aver già avviato un’indagine colta a garantire che tutte le Regioni Italiane dispongano di piani di gestione dei rifiuti in linea con la direttiva europea. In relazione alla gestione dei siti Natura 2000, nei quali rientra anche il Fiume Trigno, ad esempio, la Commissione ha avviato un’indagine al fine di garantire che le autorità italiane adottino misure di conservazione per tutti i siti italiani
“Anche grazie al nostro interessamento, la Commissione Europea ha avviato una indagine per garantire la predisposizione, in Abruzzo come in altre regioni italiane, di un piano di gestione dei rifiuti, obbligatorio in base ad una direttiva del 2008.” – ha dichiarato l’europarlamentare Daniela Aiuto, che prosegue – “Infatti, la giunta D’Alfonso non ha ancora ottemperato, nonostante da più parti siano giunti inviti pressanti in tal senso. Non sono bastate le richieste del M5S in Consiglio Regionale, con una risoluzione presentata poche settimane fa e prontamente cestinata, non sono bastati i miei inviti, considerata l’urgenza derivante dalle sanzioni applicate alla Regione Abruzzo in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del dicembre 2014”. A tale proposito, l’europarlamentare del M5S ricorda che vi sono ben 25 discariche abusive in tutta la Regione Abruzzo, per le quali siamo già soggetti a pesanti sanzioni.
“Ora giungeranno gli ispettori della Commissione, la quale ha avviato, contestualmente, delle indagini anche nei confronti dello Stato italiano per verificare come si stiano proteggendo le aree SIC sul nostro territorio nazionale.” – conclude Daniela Aiuto – “Evidentemente la Commissione vuole vederci chiaro e non si escludono ulteriori sanzioni, se non si provvederà, in Regione, ad un drastico cambio di rotta.“