” Chissà se interessava a qualcuno il Parco della Costa Teatina. E che fine hanno fatto coloro che anni fa ne parlavano e lo peroravano come progetto valevole e utile?”.
A porsi la domanda, in una conferenza stampa indetta nell’ultimo giorno da Commissario straordinario, è Pino De Domincis: ad un anno esatto dalla sua nomina oggi in scadenza. Racconta alla stampa ambizioni e speranze, progetti e scontri spesso durissimi in nome e per conto del Parco della Costa Teatina. Lo fa nella sala Figlia di Jorio a Pescara e con lui non c’è nessuno: non un amministratore, non un politico. Ad ascoltarlo riepilogare un anno di riunioni, tavoli e dibattuti c’è solo la stampa insieme a parecchi esponenti delle associazioni ambientaliste.
“Il più grande rammarico dopo un anno di lavoro e fatica?- commenta De Dominicis – Non esser riuscito a far capire a molti che erano contrari quasi per partito preso l’importanza di questa area e del suo perimetro. Non esser riuscito a farvi contenere più aree destinate alle coltivazioni, biologiche e non, e sopratutto non aver veicolato il messaggio per me più importante e cioè che quanto da me fatto non aveva nessuna connotazione politica”.