“Il lavoro che stiamo facendo con questo congresso va nella direzione giusta nel senso che tanto è cambiato intorno a noi e deve cambiare anche il Partito Democratico e lo facciamo sui contenuti e oggi in tal senso l’incontro di Pescara è importante perché tornare nei territori vuol dire ritrovare anche una parte della nostra identità e cercandone una nuova e non a caso c’è il coinvolgimento di figure importanti”
Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani intervenendo questa sera a Pescara alla tavola rotonda “Ritrovare le ragioni dell’essere Democratici” organizzata dall’On Luciano D’Alfonso, parlando delle nuove sfide del Pd. “L’idea è quella oggi di tirare fuori le idee del Pd senza scorciatoie. I candidati alla segreteria? Io credo che ci sono quattro candidati che stimo e che hanno il compito di parlare non solo al Pd e dentro al Pd ma anche fuori dal Pd e cercare di allargare la platea del Pd.
Io personalmente come detto ieri appoggio Stefano Bonaccini perché credo che le prossime sfide del Pd richiedono solidità consapevolezza del ruolo e anche capacità di amministrazione. Saremo all’opposizione e dovremo essere concentrati sull’opposizione, prosegue Serracchiani. Ovviamente per il ruolo che ho di capogruppo come ho sempre detto a tutti, le dinamiche congressuali devono essere fuori dal gruppo parlamentare perché noi dobbiamo concentrarci sull’opposizione. Il punto è che si chiede al Pd di spostarsi sempre da qualche parte ma noi stiamo lavorando affinché il Pd forte costringa gli altri a spostarsi. Qualcosa di sinistra? Aumentiamo pensioni, salari e stipendi perché oggi chi arrivava con fatica a fine mese non arriva a metà mese.”
Nardella, consensi si recuperano con credibilità
“I consensi persi si recuperano con la credibilità, concretezza e anche con il sogno perché credo che la politica credo debba tornare a far emozionare. Io rifletto sul fatto che alle ultime elezioni non ha perso voti solo il Pd, ma anche altri partiti”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, parlando delle nuove sfide del Pd. “Abbiamo avuto quasi 19 milioni di italiani che non hanno votato. Il partito più grande. Quello dell’astensione. Per rabbia? Per disillusione? Dobbiamo parlare a queste persone. Tornare a occuparci di queste persone. Delle loro problematiche. Così come fa il sindaco di un piccolo comune che esce dal municipio per ascoltare. Il Pd deve tornare ad essere il partito del Paese reale. Questioni oggi gigantesche come lavoro, inflazione, diseguaglianze aumentate come il Covid devono essere affrontate con impegno con tenacia, impegno, credibilità, quella che il Partito Democratico nelle città e nei territori ancora ha perché perde a livello nazionale ma vince nei comuni e nelle città e nelle regioni, evidentemente c’è un Pd che funziona. Ed è quello che mette insieme il sogno e la concretezza. Non l’ideologia e le promesse vuote”.