“Contro una legge di Bilancio iniqua, che accresce povertà e disuguaglianze, aumenta la precarietà e premia gli evasori”. Con queste motivazioni la Cgil, anche in Abruzzo, ha indetto oggi lo sciopero generale. Lavoratori e sindacalisti in piazza Alessandrini a Pescara da tutta la regione per dire no alla legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni
All’iniziativa hanno preso parte delegazioni provenienti dalle quattro province abruzzesi e dal Molise. Le conclusioni dell’evento sono state fatte da Daniela Barbaresi responsabile Sanità e Welfare della CGIL nazionale. Secondo il sindacato si tratta di una manovra “ingiusta e sbagliata, che non va nella direzione necessaria per il Paese”.
In particolare, la CGIL Abruzzo Molise chiede la riduzione del cuneo fiscale a favore di lavoratrici e lavoratori per aumentare i salari; fondi adeguati per sanità, scuola, università, ricerca e trasporto pubblico; più risorse per welfare e politiche che contrastino la povertà; risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego; politiche per il Mezzogiorno; lotta all’evasione fiscale; riforma delle pensioni, rivalutazioni integrali e pensione di garanzia per i giovani; maggiore tassazione per extraprofitti e grandi patrimoni.
“La legge di Bilancio – affermano Ranieri e gli altri segretari – va in una direzione opposta rispetto a ciò di cui il Paese, ora più che mai, avrebbe bisogno. Non ci sono risorse per il taglio del cuneo fiscale, finalizzato ad aumentare le retribuzioni dei lavoratori. Non ci sono risorse per settori fondamentali, a partire dalla sanità, in grande sofferenza: non si riesce neppure a compensare gli aumenti attuali e il rincaro dei costi dell’energia; non c’è nulla per l’assunzione di personale. Tutto questo porterà ad un ulteriore declino della sanità pubblica”.
“Si riducono gli strumenti contro l’aumento della povertà – aggiungono i sindacalisti – tagliando le prestazioni relative al reddito di cittadinanza. Si dovrebbe dare più stabilità al lavoro e invece vengono introdotti i voucher, strumento di cui abbiamo già visto tutte le distorsioni. Su molti temi si dà un messaggio del tutto sbagliato, come, ad esempio, l’aumento del tetto del contante e la questione Pos, che non faranno altro che favorire l’economia sommersa. Abruzzo e Molise, d’altronde, sono già tra le regioni in cui si usa di più il contante e c’è un’economia irregolare molto forte”.
“È una manovra che lascia le regioni del Mezzogiorno decisamente indietro rispetto a quelle del Nord. Una legge di bilancio del tutto ingiusta ed iniqua: non fa molte cose – concludono i rappresentanti della CGIL – e quelle che fa, le fa in modo sbagliato”.