Il consigliere regionale di Impegno Civico, Sara Marcozzi, porta in consiglio con una interpellanza la questione della pillola abortiva per fare chiarezza sulle modalità di somministrazione in Regione Abruzzo della pillola per l’interruzione di gravidanza, la RU486
Per la Marcozzi ad oggi su numeri, dati e modalità di somministrazione regna una grande confusione. L’ultimo esempio riguarda l’incremento dell’utilizzo della pillola nell’anno 2021 riportato dalla stampa. Una notizia su cui è però calato il silenzio della Giunta, che non ha ancora reso pubblici tutti i numeri in merito all’interruzione volontaria di gravidanza. Una posizione parziale su cui si devono dare risposte interpretando i dati nella loro interezza. Per Sara Marcozzi servono risposte anche sulle strutture che erogano queste prestazioni, i consultori in particolar modo.
È del febbraio 2021 la circolare con cui il Dipartimento Sanità, sotto la formula della forte raccomandazione, invitava a procedere all’interruzione volontaria di gravidanza con trattamento farmacologico in ambito ospedaliero. Un provvedimento che va in direzione contraria rispetto alle previsioni di legge, che individuano nei consultori strutture in cui è possibile somministrare la pillola abortiva entro le 9 settimane di età gestazionale. Una cosa inaccettabile, un ostacolo in più messo a donne che già devono affrontare un percorso di estrema sofferenza interiore. Non possono essere le abruzzesi a pagare le conseguenze di una cattiva gestione regionale, che non riesce a mettere i consultori nelle condizioni di soddisfare tutte le prestazioni previste.