“Raccolta differenziata e fondi PNRR, fallimento in Abruzzo. Fanalino di coda Pescara che non prende neanche un centesimo”! Domenico Pettinari Vicepresidente del Consiglio regionale: “Il centrodestra nasconde la sconfitta festeggiando a gran voce le briciole ottenute. Intercettati per la raccolta differenziata appena l’1,6% delle risorse a disposizione e bocciati 85 progetti su 100 presentati”
“Come possiamo far apparire una sconfitta su tutta la linea come un grande risultato? Probabilmente basta raccontare la vicenda da un punto di vista utile alla propria tesi, omettendo tutti quei dati a disposizione che darebbero un quadro completo della vicenda palesando la propria inefficienza. Ed è probabilmente questa teoria che deve aver spinto l’Assessore Campitelli a festeggiare, con immotivato entusiasmo, l’arrivo di meno di 10 milioni di euro dei fondi del PNRR, relativo al sostegno e al potenziamento dei sistemi di raccolta differenziata nei comuni abruzzesi. Perché basterebbe analizzare i carteggi per capire che la Regione Abruzzo su questo fronte ha accantonato l’ennesima sconfitta. Infatti ha ottenuto una cifra molto bassa (meno di 10 milioni) rispetto ai ben 600 milioni a disposizione. Parliamo di appena 1,6% del totale e per soli 15 progetti approvati, sui 100 presentati. A rendere la sconfitta ancora più scottante per il centrodestra c’è l’assordante bocciatura del Comune di Pescara che, come per tutto il resto della provincia, non ha ottenuto l’approvazione di nessun dei quattro progetti presentati.
Viene da chiedersi, davanti a questa ennesima batosta, cosa abbia da essere contento il centrodestra abruzzese. Vorrei ribadire a questi signori che non basta dire che va tutto bene per far andare tutto bene. La situazione disastrosa, in cui versa l’Abruzzo dopo 4 anni di Giunta Marsilio, è sotto gli occhi di tutti e ancora una volta la propaganda di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia è smentita dai fatti”. Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che continua nell’analisi “Andiamo per ordine, perché i cittadini non meritano di essere presi in giro dal centrodestra.
“Il PNRR – spiega Pettinari – è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che, è bene ricordarlo, solo grazie al lavoro del Movimento 5 Stelle al Governo e di Conte Premier, ha portato in Italia la disponibilità di milioni di euro dall’Europa. Il Piano, tra le altre cose, prevede la Componente 1 (M2C1) per l’economia circolare. In particolare l’investimento 1.1 – Realizzazione nuovi impianti e ammodernamento di impianti esistenti, conta un fondo complessivo di 1,5 miliardi di euro. Sono risorse che una Regione come l’Abruzzo avrebbe dovuto assolutamente intercettare per adeguare il proprio sistema di gestione dei rifiuti, visto che molte realtà territoriali ancora si trovano indietro nella raccolta differenziata. Pensiamo che Pescara è ferma 47,68%, Montesilvano al 35,04% o L’Aquila al 39,03%. Complessivamente l’Abruzzo, solo grazie ai numeri delle province di Chieti e Teramo, si a poco più del 60%”.
Gli interventi di questo capitolo del PNRR sono rivolti agli operatori del settore e ai Comuni attraverso tre Avvisi:
A – Miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata, con un plafond di 600 milioni di euro;
B – Ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata, con un plafond di 450 milioni di euro;
C – Ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), fanghi di acque reflue, rifiuti di pelletteria e rifiuti tessili, con un plafond di 450 milioni di euro.
“E’ bene ricordare – incalza Pettinari – che a questi fondi l’Abruzzo dovrebbe avere un accesso privilegiato, poiché il 60% delle risorse complessive è stato destinato proprio alle Regioni del Centro-Sud, e considerando che la Regione Abruzzo ha inserito nel proprio organico 33 esperti del PNRR, dovremmo avere un ruolo di primo piano. Invece, andando ad analizzare i Decreti pubblicati dal MASE sul proprio sito, nel quale sono consultabili i progetti ammessi per i su citati tre Avvisi, ci si rende conto che l’Abruzzo ha fallito completamente. Inoltre la Regione non è stata capace di svolgere quel ruolo di massima istituzione nel territorio per la gestione e realizzazione del PNRR, non attuando nessun coordinamento nella progettazione e non dando il dovuto sostegno ai comuni. Infatti tutte le amministrazioni hanno partecipato ai bandi singolarmente con il risultato che alcune provincie dell’Abruzzo, come Pescara, non hanno ottenuto neanche un centesimo e altre sono riuscite ad ottenere somme irrisorie rispetto ai fondi a disposizione. Insomma, un disastro!
Per capirlo basta analizzare i decreti:
Se prendiamo in esame il Decreto 128 del 30.03.2023 del MASE, per intenderci quello che ha fatto fare i “salti di gioia” a Campielli sulla stampa, vediamo come l’Abruzzo per la linea di intervento A, ha intercettato poco meno di 10 milioni di euro sui 600 disponibili. E inoltre solo 15 progetti hanno ottenuto l’accesso alla ripartizione dei fondi, su 100 presentati. Gli approvati sono 9 sono nella Provincia di Chieti, per un totale di quasi 6,5 milioni di euro; mentre le Provincie di Teramo e L’Aquila hanno ottenuto solo 3 progetti cadauno, finanziati rispettivamente per poco più di 2,6 milioni di euro, e 1,2 milioni di euro. Praticamente parliamo di briciole rispetto alla disponibilità e sicuramente non sufficienti a ristrutturare e ammodernare il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti delle rispettive Province.
Per non parlare della provincia di Pescara, la peggiore in percentuale di raccolta differenziata, che non ha ottenuto neanche un euro di finanziamento. Un fatto gravissimo se consideriamo che la città di Pescara, anch’essa amministrata dal centrodestra, da sola ha presentato 4 progetti e sono stati tutti bocciati. Ma se basterebbe già questo a smontare i facili entusiasmi di un centrodestra che vuole vendere il piombo come oro, l’analisi dei carteggi ci svela che anche per il Decreto n. 198 del 02.12.2022, con il quale il MASE ha approvato la graduatoria dei progetti per la linea di intervento B, gli interventi che hanno avuto l’accesso alla ripartizione dei 450 milioni di euro a disposizione, sono solo 2! Uno nella Provincia di Chieti, Cupello, l’altro nella Provincia di Teramo, a Teramo. Mentre, le Provincie di Pescara e L’Aquila rimangono a bocca asciutta.
Infine, abbiamo il Decreto n. 206 del 21.12.2022, con il quale è stata approvata la graduatoria dei progetti presentati per la linea di intervento C. Anche qui le somme intercettate dall’Abruzzo, rispetto ai 450 milioni di euro disponibili, sono irrisorie. Parliamo di un totale di poco più di 16,5 milioni di euro, per soli 2 progetti. Uno presentato dal Comune di Miglianico nella Provincia di Chieti e uno presentato dalla Società Ruzzo Reti S.p.A. nella Provincia di Teramo. Anche qui le Provincie di Pescara e L’Aquila non hanno ottenuto nessun fondo.
Ma la cosa assurda è che per tale linea di intervento la Regione Abruzzo ha partecipato direttamente, attraverso il proprio ente ERSI – Ente regionale per il Servizio Idrico Integrato, presentando 4 progetti, tutti bocciati.
La verità è che questo Governo regionale, che vede capofila Fratelli D’Italia, non è riuscito neanche a far approvare i suoi progetti, figuriamoci se avrebbe potuto svolgere quel ruolo di ascolto e raccordo dei territori che indispensabile in una Regione competitiva nella captazione dei fondi del PNRR. Per aiutare davvero i territori, soprattutto nelle aree interne, avrebbe dovuto favorire la progettualità da parte di Unioni di Comuni in grado di ottenere maggiori punti in fase di valutazione. Favorendo, così, le piccole amministrazioni che troppo spesso non hanno né le risorse né le professionalità per partecipare a tali bandi. Altre regioni lo hanno fatto, l’Abruzzo no! Certo se consideriamo che la stessa Regione Abruzzo, sotto la Guida del Presidente Marsilio, quando partecipa direttamente ai bandi li vede rigettati, forse qualche risposta possiamo darcela” conclude Pettinari.