La proposta di riforma della legge elettorale presentata dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, incassa un altro no
Quello del presidente dell’Ali Abruzzo (Autonomie locali) Giacomo Carnicelli, ex sindaco di Tornimparte e attuale presidente del consiglio comunale. Una riforma che in settimana comincerà a muovere i primi passi nella commissione statuto ma il fronte del no si allarga. Il presidente dell’Ali si è detto preoccupato per una riforma che per lui è sbagliata nel metodo e nel merito.
E’ sbagliata nel merito perchè rischia di minare, in maniera irreversibile, il Diritto di Rappresentanza di interi Territori della nostra Regione; introducendo, infatti, il collegio unico regionale, verrebbero favoriti, ancora una volta, i territori più densamente popolati a scapito delle aree più marginali. In questa fase storica, nella quale le Autonomie Locali si confrontano con le difficoltà di dare seguito alle opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e i Cittadini Abruzzesi affrontano una delle peggiori crisi economiche e sociali che il mondo ricordi, ci saremmo aspettati, dal presidente Marsilio, da un lato, iniziative di sostegno alle famiglie e alle imprese analoghe a quelle già intraprese da altre Regioni, dall’altro lato provvedimenti che agevolino i Comuni nei percorsi di accesso ai fondi regionali, nazionali ed europei. Chiediamo dunque – conclude Carnicelli – al Presidente Marsilio di desistere dalla modifica delle legge elettorale della nostra Regione per affrontare le vere emergenze che questo momento storico ci pone davanti”.
Ma quello di Carnicelli non è l’unico no. Sulla stessa lunghezza d’onda si sono espressi già il Pd e a quanto pare anche pezzi del centrodestra come la Lega che non approva il collegio unico che invece ad esempio è ben visto dalla Marcozzi e dal suo Impegno Civico. La riforma prevede però anche altri aspetti: più candidati nelle liste, tripla preferenza di genere, sistema proporzionale e ingresso in emiciclo anche del candidato presidente che arriva terzo.