E’ stato incentrato sulla “Complessità clinica. Quando la professione medica si complica” il corso di educazione continua in medicina che si è svolto oggi a Pescara ed è stato organizzato dall’ordine provinciale medici chirurghi e odontoiatri
All’auditorium Petruzzi di via Delle Caserme il tema è stato sviluppato grazie alla lettura magistrale del professor Ivan Cavicchi, docente di sociologia dell’organizzazione sanitaria e Logica, filosofia della scienza, filosofia della medicina dell’Università Tor Vergata di Roma, esperto di sanità italiana e con relazioni e tavola rotonda da clinici di settori specifici dell’Ospedale e del Territorio.
Il professore Cavicchi spiega che «la complessità ha una sua propria logica e una sua propria epistemologia che non bisogna tradire pena la sua negazione. Il confronto tra medici appare dunque imprescindibile per una gestione della complessità che ad essi afferisca senza la possibilità di una “super” gestione, per non correre il rischio di cadere in una pericolosa banalizzazione della professione medica stessa».
Responsabili scientifici del simposio sono stati i dottori Damiano Volpone e Vincenzo Pardi, medici di Medicina Generale della Asl di Pescara, la dottoressa Maria Assunta Ceccagnoli, presidente Omceo Pescara e dirigente responsabile dell”Unità Operativa Semplice CUP e Comunicazione Istituzionale dell’azienda sanitaria pescarese.
Il convegno fa parte del piano formativo 2023 e gli specialisti hanno spiegato che «la complessità in medicina è un fatto e la medicina clinica caleidoscopio di elementi scientifici, relazionali, economici, gestionali non può prescinderne. La complessità nasce con il dibattito sulla nuova biologia negli anni 70, in Italia arriva più tardi.
Per avere una definizione corretta di complessità in Medicina Clinica bisognerebbe includere tutte quelle variabili che declinano il malato come persona.
Il contesto in cui si trova il malato, chi lo cura, dove avviene la cura, come avviene e come è organizzato il progetto di assistenza e cura, quanto costa curarlo, quali e quante figure professionali sono impegnate in tale progetto. Tutto questo costituisce la complessità sociale la cui valutazione è indispensabile per garantire l’appropriata assistenza socio-sanitaria».
Sono stati invitati a partecipare il dottore Giancarlo Traisci, specialista in Medicina interna, già dirigente medico della Asl di Pescara, il dottore Paolo Di Ruscio, responsabile AFO Medica della Casa di Cura Spatocco Gruppo Synergo di Chieti, la dottoressa Rosa Scurti, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Geriatria dell’ospedale di Pescara, il dottore Pietro Iannacci, direttore della Struttura Geriatrica Complessa, il dottore Giustino Parruti, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive dell’ospedale di Pescara e direttore del Dipartimento Medico della Asl, i medici di medicina generale dottori Damiano Volpone, Paolo Di Giambattista, Vincenzo Pardi e Ovidio Brignoli, vice presidente della Società Italiana di Medicina Generale.