L’assessore Silvio Paolucci ha illustrato i 7 obiettivi del Piano di riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale 2016 – 2018.
L’assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci ha illustrato i 7 obiettivi del Piano di riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale 2016-2018.
“Questo piano rappresenta l’ultimo atto prima dell’uscita dal commissariamento della sanità abruzzese. Abbiamo adempiuto alle ultime prescrizioni e adesso, in qualsiasi momento, il Consiglio dei Ministri può adottare la delibera tanto attesa”, ha precisato Paolucci, presentando il Piano assieme al direttore del Dipartimento Angelo Muraglia, al direttore dell’Agenzia sanitaria Alfonso Mascitelli, al sub-commissario Giuseppe Zuccatelli e a un’ampia rappresentanza di dirigenti del settore. Paolucci ha evidenziato una diminuzione del tasso di ospedalizzazione che però deve scendere ulteriormente soprattutto per quel che riguarda gli anziani, in particolare gli over 75 e ha assicurato una maggiore attenzione all’assistenza domiciliare.
“Per la prima volta, con un punteggio pari a 163, a fronte di una soglia minima di 160 punti, risultiamo pienamente adempienti sull’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, – ha proseguito Paolucci – inoltre siamo riusciti a garantire un equilibrio finanziario che ha visto passare il risultato di esercizio da meno 164 milioni di euro nel 2007 a più 7,1 milioni di euro nel 2015”.
L’assessore alla Sanità ha affermato che “il comparto sarebbe dovuto cambiare in ogni caso e noi procederemo attraverso una politica di contenimento dei costi, ma anche di nuovi investimenti. Non necessariamente dovremo chiudere in attivo – ha rimarcato Paolucci – ma allo stesso tempo non bisognerà pescare nelle tasche dei cittadini”.
Per contenere i costi si interverrà principalmente sulla farmaceutica e sulla voce beni e servizi, mentre sono già nel piatto una parte delle risorse che verranno investite per la realizzazione di cinque nuovi ospedali.
“Occorrono 371 milioni di euro per realizzare le nuove strutture sanitarie a Sulmona, Avezzano, Lanciano, Vasto e Giulianova – ha sottolineato l’assessore – e abbiamo già sbloccato 102 dei 228 milioni di euro di provenienza statale, presto arriveranno le altre risorse e la parte mancante sarà coperta della Regione. Inoltre c’è sempre in ballo – ha ricordato Paolucci – anche il project financing per la realizzazione del nuovo ospedale clinicizzato di Chieti”.
“Il tasso di ospedalizzazione, che nel 2009 era pari a 186 per 1.000 abitanti, è sceso a 153,7, nel rispetto della soglia massima nazionale equivalente a 160 – ha rimarcato Paolucci – e anche la soglia relativa all’appropriatezza dei ricoveri, che non deve superare il tetto del 21% nel rapporto tra ricoveri a rischio inappropriatezza e ricoveri non a rischio inappropriatezza, è scesa al 15%”.
A fronte di segnali incoraggianti, permangono però alcune criticità:
“Il tasso di ospedalizzazione per gli anziani con più di 75 anni è in continua diminuzione, ma è pari a 368,1 mentre il riferimento nazionale è quota 351,7. Inoltre il numero di posti letto equivalenti per l’assistenza agli anziani con più di 65 anni in Abruzzo si attesta sui 7,09, mentre la soglia minima nazionale è di 9,8”. Per questo Paolucci spiega di voler puntare “sull’assistenza domiciliare, in particolare per i pazienti cronici, limitando i ricoveri ospedalieri, ma anche sulla riqualificazione della rete ospedaliera, sugli investimenti in selezione, formazione e valutazione delle risorse umane, sull’accelerazione degli investimenti in infrastrutture e tecnologie, sul contatto diretto con il paziente, sulla certificabilità dei bilanci e della qualità del sistema sanitario regionale, e sulla tempestività e correttezza nel rapporto con i fornitori”.
Proprio il miglioramento dell’assistenza domiciliare rappresenta la chiave per decongestionare gli ospedali e accrescere la qualità complessiva del servizio sanitario.
“Ogni ospedalizzazione inappropriata deve essere percepita come una sconfitta – ha concluso l’assessore – e per contrastare questa tendenza promuoveremo un nuovo modello di assistenza domiciliare, completandola con una rete residenziale che garantisca alle famiglie momenti di sollievo, potenziando l’integrazione della medicina di base e investendo in prevenzione.”
Il Video:
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